https://www.anthropic.com/news/max-plan

Certo, puoi continuare a fare miracoli con Claude a 20 dollari al mese, ma solo fino a quando non finisci il fiato. O meglio, i token. Perché quando ti accorgi che l’AI che hai integrato nella tua giornata lavorativa inizia a tossire e a rallentare, allora forse sei diventato quella categoria: il power user. E per te, oggi, c’è un nuovo girone: il Max Plan.

Anthropic lo ha annunciato con la consueta sobrietà californiana, ma il sottotesto è chiarissimo: se usi Claude come se fosse un collega full-time, ora puoi pagarlo come tale. Cento dollari al mese per cinque volte le risorse del piano Pro. Duecento dollari per venti volte tanto. Chiaro, no?

Scott White, il solito volto sorridente della product strategy di Anthropic, lo dice senza troppe circonlocuzioni: “abbiamo creato Max perché ci sono utenti che stanno facendo tutto il loro lavoro dentro Claude. Tutto.” E qui ci si avvicina sempre di più all’assistente personale definitivo, quello che scrive, corregge, programma, sintetizza, progetta e magari, un giorno, vota al posto tuo.

L’approccio di Anthropic, in questa fase, è chirurgico: posizionare Max a metà tra il piano aziendale (quello per chi ha già speso in consulenze e vendor lock-in) e le offerte per utenti comuni, quelli che si divertono a chattare con Claude ma poi chiudono la finestra e tornano a Excel. Max è per chi ha fatto un passo in più. Per chi lo mette in nota spese.

E qui si scopre l’ingranaggio interessante. Anthropic non vuole solo vendere più token. Vuole radicarsi nei flussi professionali. Entrare nelle abitudini, come Slack o Google Docs, ma con la differenza che Claude non ti manda solo le notifiche: ti fa il lavoro. White parla esplicitamente di “superpoteri professionali”, di automazione “dei compiti noiosi” e di “espansione delle capacità individuali”. Tradotto: vuoi essere tre volte più produttivo e dieci volte più lucido? Compra Max, e smetti di preoccuparti del contatore che si blocca a metà brainstorm.

Ovviamente nessuno ti dice quanti messaggi al giorno puoi effettivamente mandare con questi piani. La risposta è la classica formula neocorporate: “unità di consumo che scalano”. Insomma, te ne accorgi quando smette di dire “hai esaurito il tuo limite giornaliero”.

La tempistica non è un caso. Max arriva poche settimane dopo Claude 3.7 Sonnet, il modello che Anthropic definisce il più intelligente mai rilasciato. Coincidenza? Nessuna. Più potenza, più feature (tipo web search e agenti di codice), più fame. E se vuoi restare in testa al branco, non puoi aspettare che queste funzioni arrivino al piano Pro. Gli utenti Max avranno accesso prioritario a ogni nuova diavoleria. Cosa? “Vedrete presto”, dice White con il classico sorriso di chi ha appena firmato NDA da 50 pagine. Ma leggendo tra le righe, qui si parla di una cosa sola: Deep Research. O qualcosa che gli assomiglia molto.

Sullo sfondo, ovviamente, c’è OpenAI, che da dicembre gioca la stessa partita con il suo piano da 200 dollari. È una corsa armata tra modelli sempre più agentici e utenti sempre più professionali. Ma c’è una differenza sottile: Anthropic sembra voler essere meno piattaforma e più compagno di lavoro. Una visione che piacerà a chi, come molti CTO o founder, cerca meno friction e più output.

Se usi Claude per scrivere strategie, documentazione tecnica, email, codice, e magari anche per disegnare flussi e processi, il Pro ti sta già stretto. E Max diventa non un’opzione, ma una necessità. Perché oggi, l’unico limite al tuo lavoro è quanto regge il tuo modello linguistico. E se anche quello inizia a dire “basta”, forse è ora di fare un upgrade.