Il mercato azionario mondiale sta attraversando una fase di turbolenza che ha attirato l’attenzione di molti osservatori, in particolare a causa della continua discesa dei principali indici. Tuttavia, mentre la narrativa prevalente suggerisce che le politiche economiche di Donald Trump siano la causa principale di questo calo, Scott Bessent, segretario del Tesoro degli Stati Uniti, ha lanciato una visione contrastante, suggerendo che il vero fattore scatenante del crollo possa essere l’emergere di DeepSeek, un avanzato strumento di intelligenza artificiale sviluppato in Cina.

Bessent, intervistato da Tucker Carlson su Fox News, ha fatto un’affermazione provocatoria, chiarendo che la discesa dei mercati è iniziata ben prima dell’intensificarsi delle politiche tariffarie di Trump. Secondo lui, il vero catalizzatore del calo sarebbe stato l’annuncio del lancio di DeepSeek, l’innovativo modello di intelligenza artificiale cinese, che ha scosso i mercati globali con una potenza dirompente.

Il 27 gennaio 2025, il mercato azionario ha registrato una delle sue perdite giornaliere più drammatiche, con una svalutazione di circa 600 miliardi di dollari dal valore di mercato di Nvidia, una delle aziende protagoniste del “Magnificent 7”, il gruppo di sette titoli tecnologici che aveva guidato la crescita dei mercati negli anni precedenti. La causa? L’annuncio di DeepSeek, un’AI sviluppata da una startup cinese a un costo significativamente inferiore rispetto ai modelli di intelligenza artificiale più tradizionali, portando a un enorme scossone nel settore.

Nonostante questa violenta reazione iniziale, il mercato si è ripreso brevemente, con l’indice S&P 500 che ha raggiunto un nuovo massimo storico a metà febbraio. Tuttavia, a partire dalla fine di febbraio, le preoccupazioni economiche globali sono riemerse. Le indagini tra i consumatori hanno rivelato un crescente pessimismo riguardo alla salute dell’economia, alimentato dalle timori che le politiche tariffarie di Trump possano stimolare l’inflazione e frenare la crescita.

Nonostante le politiche di Trump abbiano certamente avuto un impatto sul mercato, Bessent ha sottolineato che non sono state queste le cause principali del crollo. Ha ironicamente osservato che coloro che vedono il “Maga” (Make America Great Again) come il principale responsabile della crisi stanno ignorando il “problema Mag 7”, che è legato direttamente alle performance delle grandi aziende tecnologiche, ormai influenzate dalla concorrenza dell’intelligenza artificiale cinese.

In effetti, mentre le politiche protezionistiche di Trump potrebbero aver avuto un effetto destabilizzante sui mercati, il fatto che aziende come Nvidia siano state travolte dalla comparsa di nuove tecnologie a basso costo come quelle sviluppate da DeepSeek, ha giocato un ruolo determinante. Un fattore che non può essere ignorato è la rapidità con cui il mercato sta adattandosi a nuove innovazioni tecnologiche, con l’intelligenza artificiale che si fa strada come la vera minaccia per i modelli economici tradizionali, molti dei quali sono stati costruiti intorno ai colossi della tecnologia americana.

Bessent ha anche voluto mettere in chiaro che, nonostante la debolezza del dollaro rispetto ad altre valute, la politica della sua amministrazione è ancora quella di sostenere un “dollaro forte”. In risposta alle voci che suggerivano che l’obiettivo delle politiche tariffarie fosse proprio quello di indebolire il dollaro per favorire la competitività delle esportazioni americane, Bessent ha categoricamente respinto tale ipotesi, ribadendo che Trump e lui sono gli unici portavoce ufficiali della politica monetaria degli Stati Uniti.

Nonostante la recente perdita di valore del dollaro, che ha visto una flessione di quasi il 6% rispetto alle principali valute dal gennaio 2025, Bessent è fiducioso che il futuro riservi un rafforzamento del dollaro, sostenuto dalle politiche economiche in atto. La visione del segretario del Tesoro potrebbe sembrare ottimistica, ma in un contesto globale che si sta rapidamente evolvendo, le certezze economiche sembrano sempre più lontane.

Il punto cruciale che emerge da questa discussione è che la crisi economica globale non può essere attribuita solo alle politiche interne di un singolo paese, come gli Stati Uniti, ma deve essere vista nel contesto di una crescente competizione tecnologica globale, in cui la Cina gioca un ruolo centrale. La sua rapida ascesa nel campo dell’intelligenza artificiale, con innovazioni come DeepSeek, ha già dimostrato di poter alterare profondamente le dinamiche di mercato a livello mondiale, spingendo le aziende a rivedere i propri modelli di business in un contesto di incertezze geopolitiche e finanziarie.

Nel frattempo, le previsioni economiche rimangono incerte, con gli esperti che continuano a lottare per comprendere appieno le implicazioni di questi cambiamenti rapidi. Quello che è certo è che il mercato, già volatile per via dei fattori geopolitici, sta affrontando nuove sfide legate all’innovazione tecnologica che potrebbero ridefinire l’equilibrio globale dell’economia nei prossimi anni.