Alibaba sta per piazzare un altro colpo nel settore dell’intelligenza artificiale, con il lancio imminente del Qwen3, la nuova generazione della sua serie di modelli linguistici avanzati (LLM). Dopo il successo di Qwen2.5-Omni-7B, che in pochi giorni ha scalato la classifica di Hugging Face come modello open-source più popolare, la multinazionale cinese sembra intenzionata a consolidare il suo ruolo di leader nel settore, sfidando i colossi occidentali con una strategia ben mirata: potenza, efficienza e accessibilità.

L’approccio di Alibaba è chiaro: il Qwen 3 non sarà un singolo modello, ma un’intera famiglia di varianti, tra cui il Qwen3-MoE, basato su un’architettura “mixture-of-experts” (MoE). Questo design, già adottato da realtà come DeepSeek per il suo V3, consente di ottimizzare i costi di addestramento e implementazione, rendendo il modello altamente scalabile e competitivo rispetto ai giganti americani.

Non è un caso che Alibaba stia accelerando su questa strada proprio ora. La competizione nel settore è feroce e poche aziende al mondo hanno le risorse per sviluppare in-house modelli di LLM di ultima generazione. Tuttavia, la vera partita non si gioca solo tra le big tech: molte aziende più piccole stanno ormai costruendo applicazioni specializzate su modelli open-source. E qui Alibaba vede la sua occasione d’oro.

Con un investimento record di oltre 52 miliardi di dollari nei prossimi tre anni per potenziare la sua infrastruttura AI, il colosso cinese sta realizzando il più grande progetto di calcolo privato della Cina. La sua strategia è duplice: da un lato, sfruttare l’AI per rivoluzionare il suo core business dell’e-commerce, dall’altro, rafforzare il proprio cloud computing, il più grande del Paese, come motore di innovazione per le industrie tradizionali.

Non è un caso che Alibaba sia già diventata il partner AI di riferimento per molte aziende cinesi. La sua app di ricerca Quark sta rapidamente guadagnando popolarità tra i consumatori, e l’integrazione dei suoi modelli negli iPhone in Cina, grazie a una partnership con Apple, è la prova che il gigante di Hangzhou è sulla strada giusta.

Tra le varianti del Qwen3, si prevede una versione ultra-leggera da 600 milioni di parametri, pensata per dispositivi mobili, dove la potenza di calcolo è limitata rispetto ai modelli più avanzati con centinaia di miliardi di parametri. Una mossa intelligente per garantire un’adozione capillare della tecnologia, portandola anche su smartphone e dispositivi con capacità di elaborazione più contenute.

Alibaba non ha ancora annunciato una data ufficiale per il lancio del Qwen3, ma il messaggio è chiaro: l’intelligenza artificiale non sarà un’esclusiva di poche aziende occidentali. Il gigante cinese ha la tecnologia, le risorse e, soprattutto, la strategia per imporsi nel nuovo ordine dell’AI globale.