Nel mercato dell’intelligenza artificiale, dove le valutazioni aziendali crescono con la velocità di una bolla finanziaria gonfiata dall’euforia degli investitori, XAI di Elon Musk è l’ennesima dimostrazione che i numeri contano meno delle narrazioni.

In appena 16 mesi, la società ha raggiunto una valutazione di 50 miliardi di dollari, un risultato che OpenAI ha impiegato quasi un decennio a ottenere. Per mettere le cose in prospettiva, Anthropic, considerata una delle aziende di IA più promettenti, si è fermata a 61,5 miliardi di dollari dopo quattro anni di attività e una raccolta fondi da 3,5 miliardi nel marzo 2025.

Il modello XAI: raccolta fondi aggressiva e promesse audaci. XAI non si è limitata a raccogliere fondi, ha battuto ogni record nel settore. Nel dicembre 2024, ha chiuso un round di finanziamento da 6 miliardi di dollari, superando persino OpenAI, che nello stesso periodo aveva raccolto “solo” 5 miliardi da Microsoft. Questi fondi non sono stati destinati a incrementare i profitti con modelli di business tradizionali, ma a costruire un supercomputer mastodontico a Memphis, destinato a essere operativo entro il 2025.

L’idea? Dominare il mercato con un’infrastruttura senza rivali, un’arma che potrebbe mettere in ginocchio i concorrenti più lenti ad adattarsi. L’acquisizione di X e la fusione con l’IA. Ma il vero colpo da maestro di Musk è stata l’integrazione con X (ex Twitter), acquisita per 33 miliardi di dollari in azioni. Se qualcuno pensava che X fosse solo un capriccio, ora è chiaro che l’obiettivo era molto più grande: X diventerà il laboratorio di dati in tempo reale per Grok, il chatbot di XAI, permettendo di addestrare modelli con un flusso costante di informazioni dal mondo reale.

In confronto, Anthropic continua a puntare su partnership con Amazon e Google, cercando disperatamente di recuperare terreno senza una piattaforma proprietaria che generi dati in tempo reale.

La differenza nei modelli di business: Musk gioca sul capitale, gli altri sul softwareAnthropic, OpenAI e Google DeepMind puntano su un modello di crescita lineare, basato sulla vendita di API e licenze aziendali. XAI, invece, sta adottando la strategia tipica di Musk: raccogliere capitali con valutazioni astronomiche e reinvestire in infrastrutture impossibili da eguagliare.

È lo stesso schema visto con Tesla e SpaceX: spendere oggi per avere un vantaggio competitivo strutturale domani. Mentre Anthropic cerca di rendere Claude più sicuro e affidabile, Musk e XAI stanno giocando un’altra partita, quella dell’espansione illimitata.

Con il mercato dell’IA che sembra sempre più simile a una corsa all’oro finanziata da venture capitalist con il braccino corto, XAI fa sembrare i suoi concorrenti delle start-up di seconda categoria.