Le prospettive degli investitori sull’economia cinese sono sempre molto apprezzate dai lettori di Rivista.AI, poche riviste ne parlano, Bias Cina, ma rappresentano l’altro lato della luna. Introduciamo  GSR Ventures, una società che investe in start-up nelle fasi iniziali. Allen Zhu Xiaohu di GSR Ventures vanta una vasta esperienza nello sviluppo di prodotti software e nell’espansione globale. Prima di lavorare per GSR Ventures, ha co-fondato eBaoTech, un fornitore leader di sistemi core back-end per assicurazioni. Inoltre, ha collaborato con McKinsey Greater China, dove ha acquisito una significativa esperienza in consulenza e implementazione.

Allen Zhu Xiaohu, il venture capitalist dietro a colossi come Didi Chuxing e RedNote, ha sganciato una bomba sul settore dell’AI embodied: i robot umanoidi sono un sogno senza futuro commerciale. In un’intervista con ChinaVenture, ha rivelato che il suo fondo, GSR Ventures, ha abbandonato diversi investimenti nel settore, alimentando il dibattito nella comunità tech cinese proprio mentre il mercato dell’intelligenza artificiale sta esplodendo.

Zhu ha sintetizzato il problema con la sua solita ironia tagliente: “Ogni robot umanoide ormai fa capriole, ma dove sta la monetizzazione?” Una provocazione che colpisce il cuore della questione. Il concetto di embodied AI, che unisce intelligenza artificiale e sistemi fisici dotati di sensori, è affascinante, ma il suo percorso commerciale rimane nebuloso. Nonostante gli enormi investimenti e i progressi tecnologici, il mercato non ha ancora trovato un modello sostenibile che trasformi queste macchine in business redditizi.

L’uscita di scena di GSR Ventures dal settore non è un caso isolato. Sempre più venture capitalist guardano con scetticismo agli investimenti nell’AI embodied, preferendo soluzioni software più scalabili e con barriere all’ingresso meno proibitive. Zhu stesso ha dichiarato lo scorso anno di evitare gli sviluppatori cinesi di modelli linguistici di grandi dimensioni, pur rimanendo ottimista sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale. Una linea di pensiero pragmatica: meglio puntare su software e servizi che possano sfruttare l’AI senza il peso dei costi hardware e della produzione industriale.

Il caso cinese riflette una tendenza globale. Grandi nomi della robotica come Boston Dynamics o Tesla con il suo Optimus hanno dimostrato capacità incredibili nei loro prototipi, ma restano lontani da una vera adozione di massa. I costi di sviluppo e manutenzione sono elevati, e la domanda resta incerta. Chi pagherebbe davvero per avere un robot umanoide nel proprio business o nella vita quotidiana? La logistica, la manifattura e l’assistenza sanitaria potrebbero essere mercati interessanti, ma il ritorno sugli investimenti è ancora tutto da dimostrare.

Zhu sta suonando un campanello d’allarme per gli investitori: attenzione a non farsi sedurre dalle demo spettacolari e dalle promesse futuristiche. La storia delle tecnologie emergenti è piena di esempi di hype non mantenuti. Fino a quando i robot umanoidi non troveranno una vera nicchia di mercato che li renda indispensabili, rimarranno una meraviglia ingegneristica senza un vero business case.