Jacob Helberg è il tipo di personaggio che riassume in sé tutte le contraddizioni e le peculiarità della politica americana contemporanea: giovane, ebreo, apertamente LGBT, ex finanziatore democratico ora convertito al trumpismo e, soprattutto, un feroce falco anti-Cina.

Nominato sottosegretario di Stato per la crescita economica, l’energia e l’ambiente da Donald Trump, Helberg non è solo un tecnocrate con un passato accademico solido, ma anche un insider della Silicon Valley con connessioni profonde nel mondo delle big tech e della sicurezza informatica. E, come si conviene a una figura del genere, ha finanziato il ritorno di Trump..

Nato a Parigi in una famiglia ebrea con legami diretti alla tragedia dell’Olocausto, Helberg si è spostato negli Stati Uniti per inseguire il classico sogno americano. I suoi nonni materni erano migrati in Francia dalla Tunisia, mentre quelli paterni erano sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti. Questo background spiega almeno in parte il suo approccio radicalmente filo-americano e la sua avversione per qualsiasi retorica che banalizzi il nazismo—come ha dimostrato attaccando Kamala Harris per aver paragonato Trump a Hitler.

Helberg ha studiato relazioni internazionali alla Elliott School of International Affairs di Washington e ha conseguito un master in cybersecurity risk and strategy alla New York University. Una combinazione perfetta per chi ambisce a un ruolo di rilievo nel triangolo Washington-Silicon Valley-Wall Street.

Fino a pochi anni fa, Helberg era un finanziatore democratico, addirittura un sostenitore di Joe Biden. Poi qualcosa è cambiato. Probabilmente l’eccessiva virata progressista dei Dem, con la loro ossessione per le lotte tra “oppressori e oppressi”, ha spinto Helberg verso destra. Da qui la sua trasformazione in uno dei principali finanziatori di Trump, guadagnandosi il soprannome di “Trump Whisperer della Silicon Valley”.

Helberg ha posizioni molto chiare sul conflitto tra Stati Uniti e Cina, un tema su cui ha costruito gran parte della sua credibilità politica e accademica. Il suo libro, The Wires of War: Technology and the Global Struggle for Power, dipinge un mondo in cui la competizione tra le democrazie occidentali e i regimi autoritari, soprattutto quello cinese, si gioca sul filo della cybersecurity e dell’intelligenza artificiale.

Il nuovo sottosegretario di Stato non è solo un accademico o un ideologo: è anche un uomo d’affari con le mani ben immerse nei circuiti del potere tech. È un consulente del CEO di Palantir, la controversa azienda di analisi dati fondata da Peter Thiel e spesso criticata per i suoi legami con il governo e le sue attività di sorveglianza. Inoltre, fa parte della US-China Economic and Security Review Commission e collabora con il think tank Center for a New American Security.

Il suo ruolo nell’amministrazione Trump sarà strategico, in particolare sul tema della guerra tecnologica con Pechino. Helberg è stato uno dei principali sostenitori del ban di TikTok negli Stati Uniti, ritenendolo uno strumento di propaganda e sorveglianza cinese.

Dal punto di vista personale, Helberg è sposato con Keith Rabois, noto investitore della Silicon Valley e grande donatore del Partito Repubblicano. Il loro matrimonio è stato officiato da Sam Altman, attuale CEO di OpenAI, ulteriore dimostrazione di quanto Helberg sia ben radicato negli ambienti che contano. Pur mantenendo un profilo relativamente discreto sulla sua vita privata, Helberg si definisce sia “marito” che “padre” nel suo profilo X (ex Twitter), segno che potrebbe avere figli.

Con l’amministrazione Trump 2.0 sempre più orientata a una visione nazionalista, protezionista e ossessionata dalla sfida con la Cina, Helberg rappresenta il profilo perfetto: giovane, competente, con una credibilità solida tra gli esperti di sicurezza, ma anche un uomo che sa muoversi nel mondo delle big tech e del finanziamento politico.

Se l’obiettivo di Trump è quello di costruire un’amministrazione meno caotica e più strategica rispetto alla sua prima presidenza, Jacob Helberg è sicuramente una pedina chiave in questa partita.