Venticinque anni dopo il crollo del mercato azionario globale causato dallo scoppio della bolla dot-com nel marzo 2000, il settore tecnologico è ancora il dominatore incontrastato di Wall Street. Dopo due anni di crescita esplosiva trainata dall’intelligenza artificiale, il nervosismo degli investitori si fa sentire e torna l’eterna domanda: siamo di nuovo in una bolla?

Goldman Sachs si è affrettata a spegnere i timori, sostenendo che le valutazioni attuali sono più ragionevoli rispetto alla frenesia speculativa di fine anni ‘90. Il punto chiave, secondo la banca d’investimento, è che i colossi tecnologici di oggi hanno fondamentali molto più solidi, con ricavi e profitti reali a supporto delle loro valutazioni di mercato.

Lezioni dalla bolla dot-com

Vent’anni fa, gli investitori inseguivano ogni società con un sito web, ignorando i bilanci e scommettendo su crescite infinite. Oggi, le grandi aziende tech non solo dominano i rispettivi settori, ma generano flussi di cassa enormi e profitti netti invidiabili. Secondo Goldman Sachs, la crescita dei prezzi delle azioni è stata giustificata da fondamentali forti, non da mera speculazione.

Nonostante questo ottimismo, il mercato inizia a mostrare segnali di stanchezza. Il settore tecnologico è stato il principale motore della ripresa post-pandemica e dell’entusiasmo per l’IA, ma ora si trova sotto pressione. Il rally del 2023, trainato da aziende come Nvidia e Microsoft, sta perdendo slancio, e gli investitori temono che i prezzi abbiano raggiunto livelli insostenibili.

I giganti tecnologici sotto la lente

Mentre Goldman Sachs non si è sbilanciata su quali siano le migliori opportunità, un’analisi di SA ha evidenziato le 15 principali aziende tech per capitalizzazione di mercato e valutazione quantitativa. Ai vertici troviamo nomi come Apple, Microsoft, Nvidia e Broadcom, ma la vera sorpresa è Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), che si distingue con un punteggio di 4.84, il più alto della lista.

Questa classifica riflette una tendenza chiara: le aziende che dominano i semiconduttori e l’intelligenza artificiale stanno raccogliendo la maggior parte del capitale degli investitori. Nvidia, ad esempio, ha visto il suo valore più che triplicare in meno di due anni, grazie alla corsa all’IA generativa.

Il ruolo degli ETF tecnologici

Per gli investitori che vogliono diversificare il rischio senza puntare su singoli titoli, gli ETF tecnologici rappresentano un’alternativa interessante. Fondi come VGT, XLK e IYW offrono esposizione all’intero settore, catturando sia il potenziale di crescita che le eventuali correzioni di mercato.

La domanda rimane aperta: siamo in una nuova bolla o il mercato sta semplicemente prezzando il futuro della tecnologia? Se la storia ci ha insegnato qualcosa, è che ogni volta che tutti sono d’accordo sul fatto che “questa volta è diverso”, il rischio di un brusco risveglio è dietro l’angolo.