
OpenAI ha deciso di posticipare il rilascio del generatore di immagini integrato in ChatGPT per gli utenti del piano gratuito. In un post pubblicato mercoledì, il CEO Sam Altman ha rivelato che la popolarità dello strumento ha superato le aspettative, dichiarando che “il lancio per gli utenti del livello gratuito sarà purtroppo rinviato per un certo periodo.”
OpenAI ha recentemente introdotto la generazione di immagini su ChatGPT, permettendo agli utenti di creare visualizzazioni utilizzando il modello GPT-4o di ragionamento. Da allora, i social media sono stati invasi da foto reinventate come immagini stilizzate con l’estetica Studio Ghibli, una tendenza a cui anche Altman ha partecipato. GPT-4o migliora la resa del testo e utilizza un “approccio autoregressivo” per generare immagini in modo sequenziale, da sinistra a destra e dall’alto verso il basso. Attualmente, è disponibile solo per gli abbonati a ChatGPT Plus, Pro e Team, senza ancora una data prevista per gli utenti gratuiti.
Nel vasto panorama dell’arte digitale, l’ultima trovata dell’intelligenza artificiale ha scatenato un’epidemia di immagini in stile Studio Ghibli, trasformando persino gli eventi più macabri in scene da fiaba. Grazie all’aggiornamento di ChatGPT, gli utenti possono ora convertire qualsiasi foto in una versione “Ghibli-ficata“, perché nulla dice “rispetto” come rappresentare tragedie storiche con l’estetica di un film d’animazione.
OpenAI, nel suo infinito acume, ha deciso di permettere questa libertà creativa, purché non si violino i diritti di artisti viventi. Dopotutto, perché preoccuparsi delle implicazioni etiche quando si può avere una versione anime dell’assassinio di JFK? Le linee guida sono chiare: non si possono usare stili di artisti viventi, ma interi studi? Via libera! Perché preoccuparsi dei dettagli quando si può cavalcare l’onda virale?
E non dimentichiamo Hayao Miyazaki, il maestro dietro Studio Ghibli, che ha definito l’arte generata dall’IA “un insulto alla vita stessa”. Ma chi ha tempo per ascoltare le opinioni di un artista vivente quando si può trasformare la sua estetica in un meme? Forse dovremmo tutti riflettere su come l’IA stia democratizzando l’arte, permettendo a chiunque di appropriarsi di stili altrui senza il fastidio di anni di pratica o, sai, di ottenere il permesso.
Mentre il mondo si affanna a “Ghibli-ficare” ogni immagine possibile, possiamo solo chiederci: qual è il prossimo passo? Forse trasformare le opere di Picasso in emoji? O magari reinterpretare la Cappella Sistina in stile Minecraft? Le possibilità sono infinite, proprio come la nostra capacità di ignorare le implicazioni morali in nome della novità tecnologica.
Le linee guida per la generazione di immagini con ChatGPT offrono una notevole flessibilità nella creazione di contenuti visivi. Secondo la scheda del sistema GPT-4o, “il modello è in grado di produrre immagini che richiamano l’estetica del lavoro di determinati artisti quando il loro nome viene inserito nel prompt.” Tuttavia, è stato implementato un meccanismo di rifiuto che blocca la generazione di opere nello stile di artisti viventi.
(Chi lo dice a Miyazaki? è tuttora in vita.)