BMW e Alibaba hanno recentemente annunciato un’espansione della loro partnership strategica in Cina, con l’obiettivo di integrare modelli di linguaggio AI di grandi dimensioni (LLM) nei veicoli di prossima generazione del marchio tedesco. Questa collaborazione prevede l’integrazione dell’AI Qwen di Alibaba nei modelli Neue Klasse di BMW, la cui produzione in Cina è prevista per il 2026.
L’obiettivo dichiarato è sviluppare un assistente personale intelligente (IPA) avanzato, capace di comprendere e rispondere a comandi vocali complessi. Ad esempio, gli utenti potranno pianificare una serata fuori, con il sistema che analizzerà dati in tempo reale su traffico, recensioni dei locali e preferenze personali per fornire suggerimenti personalizzati.
Questa mossa rappresenta un ulteriore passo avanti nella strategia di BMW di rafforzare la propria presenza nel mercato cinese attraverso collaborazioni con giganti tecnologici locali. Già nel 2018, BMW aveva iniziato a integrare l’assistente vocale Tmall Genie di Alibaba nei suoi veicoli destinati al mercato cinese. Successivamente, nel 2020, le due aziende hanno firmato un Memorandum of Understanding per promuovere la trasformazione digitale dell’intero processo aziendale di BMW in Cina.
L’integrazione di soluzioni AI avanzate nei veicoli non è una novità nel panorama automobilistico cinese. Marchi locali come NIO e Xpeng hanno già implementato assistenti vocali sofisticati e funzionalità AI nei loro modelli, riscuotendo un notevole successo tra i consumatori cinesi. La collaborazione tra BMW e Alibaba può quindi essere vista come una mossa necessaria per mantenere la competitività in un mercato in rapida evoluzione.
Tuttavia, questa alleanza solleva anche alcune questioni. Affidarsi a un partner tecnologico locale per sviluppare componenti chiave dell’esperienza utente potrebbe indicare una certa difficoltà da parte di BMW nel tenere il passo con le innovazioni interne. Inoltre, considerando le tensioni geopolitiche e le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati, l’integrazione di tecnologie AI sviluppate da aziende cinesi potrebbe sollevare interrogativi sulla protezione delle informazioni personali degli utenti.