La ricerca globale sta vivendo un’evoluzione nella previsione meteorologica, grazie al lancio del nuovo modello AI chiamato Aardvark Weather. Un gruppo di studiosi provenienti dal Regno Unito e dal Canada, con il coinvolgimento di rinomati istituti come l’Università di Cambridge e l’Istituto Alan Turing, ha presentato i risultati di uno studio che potrebbe segnare un punto di svolta nella meteorologia.

Questo sistema di previsione basato sull’intelligenza artificiale non si limita ad aggiornare i metodi tradizionali, ma li sostituisce in modo radicale, promettendo maggiore efficienza, velocità e precisione. In sostanza, Aardvark Weather propone di “rimpiazzare” i modelli meteorologici tradizionali, basati su complesse simulazioni fisiche atmosferiche, con algoritmi di deep learning che riescono a fare previsioni globali con un’efficienza mai vista prima.

Aardvark Weather non è solo un altro esempio di intelligenza artificiale applicata, ma una rivoluzione nel modo in cui concepiamo le previsioni. I tradizionali modelli meteorologici si fondano su equazioni fisiche complicate che simulano i comportamenti atmosferici attraverso il calcolo intensivo delle forze fisiche. Invece, Aardvark Weather sfrutta l’apprendimento profondo (deep learning), un sottoinsieme dell’intelligenza artificiale che allena i computer a riconoscere pattern nei dati, riducendo drasticamente il tempo e le risorse computazionali necessarie per elaborare previsioni accurate. La macchina “impara” dai dati, affinando le sue previsioni senza bisogno di simulazioni fisiche complesse.

James Requeima, post-dottorato all’Università di Toronto, spiega che il sistema sostituisce molte delle componenti costose in termini di calcolo dei tradizionali modelli di previsione con modelli leggeri e specifici, ottimizzati per eseguire compiti che prima richiedevano enormi risorse. Questo approccio consente di fare previsioni più frequenti e di ottenere risultati più accurati, con una risoluzione più alta. In poche parole, Aardvark Weather non solo semplifica ma accelera il processo, rendendo le previsioni più rapide ed efficienti.

Aardvark Weather è costruito su tre componenti principali: un encoder, un processore e un decoder, che insieme traducono i dati grezzi atmosferici in previsioni concrete. Il sistema inizia con la fase di encoding, in cui i dati grezzi (come temperatura, umidità e pressione) vengono trasformati in una rappresentazione strutturata dell’atmosfera. Il processore poi utilizza questi dati per generare previsioni meteorologiche globali, mentre il decoder si occupa di tradurre queste previsioni in previsioni specifiche per località, come la temperatura a 2 metri o la velocità del vento a 10 metri.

Per garantire che il modello funzioni con la massima precisione, Aardvark è prima pre-addestrato utilizzando dati storici di alta qualità (come quelli provenienti dal dataset ERA5 dell’ECMWF), e successivamente affinato con osservazioni reali in tempo reale. Questo processo di “assimilazione dei dati” è fondamentale per combinare le previsioni del modello con i dati provenienti da sensori e stazioni meteorologiche, migliorando ulteriormente l’accuratezza delle previsioni.

Uno degli aspetti più impressionanti di Aardvark Weather è la sua velocità. Il modello è in grado di generare previsioni globali complete in un solo secondo utilizzando solo quattro GPU NVIDIA A100, rispetto alle ore necessarie ai modelli tradizionali come quelli dell’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF). Questo non solo rende la previsione del tempo più veloce ma permette anche un accesso democratizzato alle previsioni meteorologiche, offrendo alle regioni e agenzie meno equipaggiate la possibilità di accedere a previsioni di alta qualità, un lusso finora riservato a chi dispone di potenti sistemi NWP (Numerical Weather Prediction).

L’impatto di Aardvark Weather non si limita alla velocità o alla precisione: si tratta di un cambiamento sostanziale nella strategia di modellizzazione meteorologica. Il progetto ha già avuto applicazioni significative, come nel caso delle recenti tempeste che hanno colpito la costa orientale degli Stati Uniti, dove l’AI ha giocato un ruolo cruciale nel migliorare la previsione dell’intensità degli uragani. Inoltre, il fatto che Aardvark venga reso open source in futuro significa che sarà accessibile a un pubblico più ampio, dall’industria alla ricerca, permettendo a chiunque di sfruttare un modello di previsione di ultima generazione.

Requeima e il suo team puntano a una vera democratizzazione della modellizzazione meteorologica. Rimuovere le barriere economiche e tecnologiche che impediscono a molte realtà di accedere a modelli sofisticati potrebbe rivoluzionare non solo le previsioni meteorologiche, ma anche la nostra capacità di reagire agli eventi climatici estremi. Con il modello Aardvark, il futuro della meteorologia potrebbe essere più rapido, più economico e, soprattutto, più inclusivo, a vantaggio di una comunità globale sempre più vulnerabile a fenomeni climatici estremi.