Tim Cook ha deciso di giocare d’anticipo sulla concorrenza e sul governo cinese, elogiando pubblicamente i modelli di intelligenza artificiale della start-up DeepSeek proprio alla vigilia della conferenza per sviluppatori di Apple a Shanghai. Un gesto non casuale, che avviene mentre Cupertino attende ancora il via libera per portare la sua Apple Intelligence sugli iPhone in Cina.
La dichiarazione di Cook, rilasciata alla China News Service durante il China Development Forum a Pechino, non è passata inosservata. DeepSeek è un nome sempre più influente nel panorama AI cinese, noto per aver sviluppato modelli di intelligenza artificiale altamente competitivi con una frazione delle risorse utilizzate dai colossi americani. Per Apple, in cerca di un lasciapassare per il mercato cinese, fare un passo verso DeepSeek potrebbe essere una mossa strategica per allinearsi alle aspettative del governo di Pechino.
Cook ha colto l’occasione anche per ribadire il legame di Apple con la Cina, un mercato che negli ultimi mesi è diventato sempre più ostile per l’azienda di Cupertino. Le vendite di iPhone nel paese sono crollate del 25% nel quarto trimestre del 2023, schiacciate dalla concorrenza di Huawei, Vivo e Xiaomi. Anche su base annua, Apple ha perso il 17% delle spedizioni, scivolando dietro Vivo e Huawei.
Il contesto in cui si muove Apple è tutt’altro che semplice. L’amministrazione Biden sta mantenendo alta la pressione su Pechino con tariffe sui prodotti tecnologici, mentre la Cina continua a spingere la propria industria AI e a limitare il ruolo delle aziende occidentali. In questo scenario, Apple si trova a dover negoziare il proprio spazio, bilanciando la necessità di rispettare le regolamentazioni cinesi con il bisogno di mantenere la propria posizione nel più grande mercato di smartphone del mondo.
L’alleanza con l’AI cinese sembra essere il compromesso scelto da Apple. Oltre all’accordo con Alibaba per integrare i modelli di Qwen AI nella versione cinese di Apple Intelligence, la società starebbe collaborando anche con Baidu, secondo quanto riportato da The Information. Insomma, Apple sta accettando l’inevitabile: per operare in Cina, deve giocare secondo le regole di Pechino.
Cook, del resto, è un veterano di queste operazioni di diplomazia aziendale. Durante la sua visita in Cina, ha enfatizzato ancora una volta il ruolo chiave dei partner cinesi nella catena di fornitura di Apple. Ma la vera domanda è: basterà questa strategia per fermare il declino della mela morsicata in Cina? O siamo di fronte a un altro caso in cui Apple dovrà cedere sempre più sovranità per rimanere competitiva nel mercato cinese?