L’Europa si trova davanti a una sfida esistenziale, un bivio che definirà il suo ruolo nel panorama globale dei prossimi anni. Energia, intelligenza artificiale e innovazione industriale sono i tre pilastri su cui si gioca il futuro del continente. A sottolinearlo con chiarezza è Mario Draghi, intervenuto al Parlamento per discutere il suo Rapporto sulla competitività europea.
Energia e mercato: la necessità di un cambio di passo
Il costo dell’energia rappresenta un problema chiave per l’industria europea. Con prezzi superiori di oltre il 40% rispetto agli Stati Uniti, l’Europa si trova in una posizione di svantaggio strutturale rispetto ai concorrenti globali. La ricetta di Draghi? Semplificare la burocrazia, ridurre i costi dell’energia e accelerare la transizione verso un mix energetico più sostenibile, sfruttando anche il nucleare. Senza un intervento deciso, il rischio è che le imprese europee perdano competitività a livello internazionale.
L’intelligenza artificiale come motore dell’innovazione
L’innovazione è la seconda grande priorità indicata da Draghi. Con un bacino di oltre 450 milioni di persone e un investimento ancora limitato nel settore dell’intelligenza artificiale, l’Europa rischia di restare indietro rispetto a Stati Uniti e Cina. Per invertire la rotta, Draghi propone di sostenere le startup AI e di creare un ecosistema più favorevole alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie. Il messaggio è chiaro: senza una strategia unitaria e investimenti mirati, l’Europa rischia di perdere il treno dell’intelligenza artificiale.
Difesa e industria: un’Europa più unita o più fragile?
Altro tema cruciale è quello della difesa e della sicurezza. Draghi sottolinea la necessità di una maggiore integrazione industriale tra i Paesi europei per sviluppare tecnologie avanzate in ambito militare e difensivo. Il riferimento è al programma European Defence Industrial Strategy, che punta a coordinare meglio le spese militari per evitare frammentazioni e duplicazioni.
La visione di Draghi: debito comune, niente tagli a sanità e welfare
Sul piano economico, l’ex premier italiano lancia un avvertimento: tagliare la spesa sociale per finanziare la crescita sarebbe un errore politico ed economico. La soluzione? Seguire la strada del debito comune europeo, già adottata con il Next Generation EU, per finanziare la transizione energetica e digitale senza pesare sui cittadini.
Quale futuro per l’Europa?
Le parole di Draghi delineano un’Europa a un bivio.
Possiamo rimanere ancorati alle vecchie logiche economiche e politiche o abbracciare una visione più ambiziosa e unitaria. La sfida è aperta, e la posta in gioco è il futuro della competitività del continente.