Adobe Analytics lancia l’allarme: l’Intelligenza Artificiale Generativa sta riscrivendo le regole dell’e-commerce e non solo. I dati mostrano un’impennata del traffico ai siti retail statunitensi proveniente da fonti AI, con un incremento del 1.200% in meno di un anno. Una crescita vertiginosa che non si ferma, ma che anzi sta accelerando il ritmo.
Le interfacce conversazionali basate sull’AI stanno diventando il nuovo punto di riferimento per i consumatori, assistendoli in ricerche pre-acquisto, nella pianificazione di viaggi e persino nella gestione finanziaria. Durante il periodo natalizio, il traffico generato dall’AI sui siti retail è aumentato del 1.300% rispetto all’anno precedente, con un picco del 1.950% nel Cyber Monday. Ma la tendenza non si è esaurita con lo shopping natalizio: a febbraio 2025 il traffico da fonti AI è stato del 1.200% superiore rispetto a luglio 2024. E attenzione: la crescita si sta mantenendo su un ritmo impressionante, raddoppiando ogni due mesi dal settembre 2024.
I consumatori stanno abbracciando l’AI come assistente per lo shopping. Secondo un sondaggio Adobe su 5.000 utenti americani, il 39% ha già utilizzato l’AI per fare acquisti online, mentre il 53% prevede di farlo entro l’anno. I motivi? La ricerca di prodotti (55%), i consigli personalizzati (47%), la caccia agli sconti (43%), l’ispirazione per regali (35%), la ricerca di articoli unici (35%) e la creazione di liste della spesa (33%).
E non si tratta solo di traffico, ma di qualità dell’esperienza. Gli utenti che arrivano sui siti retail tramite AI mostrano un coinvolgimento superiore dell’8%, visitano il 12% di pagine in più per sessione e registrano un tasso di abbandono inferiore del 23% rispetto agli altri utenti. Tradotto: l’AI sta creando consumatori più informati e propensi all’acquisto.
L’AI migliora l’esperienza d’acquisto, ma non converte ancora come i canali tradizionali
Nonostante il boom di traffico, la conversione in acquisti effettivi resta un punto dolente. I dati Adobe rivelano che gli utenti provenienti da fonti AI hanno una probabilità di acquisto inferiore del 9% rispetto agli altri canali, anche se questo gap si sta riducendo rapidamente (era del 43% a luglio 2024). Questo suggerisce che l’AI viene ancora utilizzata soprattutto per la fase di ricerca e confronto, ma il trend sta cambiando: sempre più utenti si sentono pronti ad acquistare direttamente dopo un’interazione con un chatbot AI.
Interessante anche il dato sui dispositivi: l’86% del traffico AI arriva da desktop, un’anomalia rispetto all’andamento generale dell’e-commerce, dove il mobile rappresenta il 66% delle visite. Gli utenti sembrano preferire conversazioni più articolate su schermi più grandi. Inoltre, le categorie di prodotto più performanti sono l’elettronica e la gioielleria, mentre abbigliamento, arredamento e generi alimentari faticano a convertire. Il motivo? Per prodotti tecnologici, gli utenti sfruttano l’AI per filtrare le opzioni su parametri chiave come dimensioni dello schermo, risoluzione e prezzo, facilitando la decisione d’acquisto.
L’AI rivoluziona anche viaggi e finanza: la nuova era del consumatore digitale
Il fenomeno non si limita al retail. Anche il settore dei viaggi sta vivendo un’esplosione dell’utilizzo dell’AI: il traffico generato dall’AI verso siti di viaggi e hotel è cresciuto del 1.700% tra luglio 2024 e febbraio 2025. Il 29% dei consumatori ha usato l’AI per pianificare viaggi e l’84% afferma che ha migliorato la propria esperienza. Le attività più comuni? Ricerca generica (54%), ispirazione per mete turistiche (43%), consigli su ristoranti locali (43%), pianificazione dei trasporti (41%), creazione di itinerari (37%) e gestione del budget (31%). Chi arriva sui siti di viaggi tramite AI mostra un tasso di abbandono inferiore del 45%, segno che questi utenti sono più coinvolti e vicini alla conversione.
Nel settore finanziario, l’AI sta diventando una guida per la gestione delle finanze personali. A febbraio 2025, il traffico verso siti bancari da fonti AI è aumentato del 1.200% rispetto a luglio 2024. Il 27% degli intervistati ha usato l’AI per ottenere suggerimenti su conti correnti e di risparmio (42%), comprendere strategie di investimento (40%), creare un budget personalizzato (39%) e valutare le implicazioni fiscali delle proprie decisioni finanziarie (35%). Anche qui, gli utenti AI si distinguono per un maggiore engagement: il tempo medio di permanenza sui siti bancari è superiore del 45% rispetto agli altri canali.
Verso un futuro dominato dall’AI?
I dati Adobe parlano chiaro: l’intelligenza artificiale generativa sta ridisegnando il modo in cui i consumatori cercano informazioni, prendono decisioni e, sempre più spesso, finalizzano acquisti. I retailer e le aziende di altri settori devono adattarsi rapidamente a questa trasformazione, integrando esperienze AI sempre più fluide e persuasive. La sfida non è solo attirare il traffico, ma convertire questi utenti in clienti paganti, sfruttando il potere della conversazione per colmare il gap tra ricerca e acquisto.
L’AI non è più una curiosità tecnologica: è il nuovo paradigma del commercio digitale. Chi non si adegua, resterà indietro.