Oracle ha annunciato un investimento da 5 miliardi di dollari nel Regno Unito nei prossimi cinque anni, con l’obiettivo dichiarato di supportare la crescente domanda di cloud computing e AI.
Una mossa che sembra perfettamente allineata con l’ambizione del governo britannico di diventare una “superpotenza dell’AI”, ma che solleva più domande di quante ne risolva.Dietro la cortina di fumo degli investimenti, ci sono elementi politici ed economici che non possono essere ignorati.
Larry Ellison, fondatore di Oracle e stretto alleato di Donald Trump, si inserisce in un gioco geopolitico che coinvolge direttamente Keir Starmer, il quale sta disperatamente cercando di siglare un accordo commerciale post-Brexit con gli Stati Uniti.
E quale modo migliore per ammorbidire la posizione americana se non accogliendo con entusiasmo un colosso tecnologico statunitense?
Nel frattempo, il governo britannico non si limita a Oracle. Ha già incassato l’impegno di Vantage Data Centres, Nscale e Kyndryl, con una promessa di investimenti pari a 14 miliardi di sterline e la creazione di 13.000 posti di lavoro.
Ma se da una parte il numero di impieghi cresce, dall’altra l’AI minaccia di eliminare ruoli tradizionali, rendendo la sostenibilità di questa crescita più che discutibile.
Un altro nodo irrisolto riguarda il copyright e l’AI. Mentre il governo afferma di voler proteggere l’industria creativa, il rischio è che la regolamentazione favorisca solo le big tech a scapito degli artisti e dei creatori di contenuti.
Il Regno Unito si trova a un bivio: fare da scudo ai diritti d’autore o spalancare le porte a un’industria tecnologica che finora ha mostrato scarso interesse per le questioni etiche?Alla fine, questa corsa all’oro tecnologica potrebbe rivelarsi un affare vantaggioso solo per le grandi aziende, mentre il Regno Unito si troverà a dover gestire gli effetti collaterali dell’automazione su larga scala.
Ma finché gli annunci miliardari continueranno a riempire i titoli dei giornali, i dettagli scomodi rimarranno sepolti sotto il peso della propaganda politica.