Google ha appena rilasciato due nuove funzionalità per il suo assistente AI Gemini: Canvas e Audio Overview. Dietro l’apparente innovazione, si nasconde una battaglia surreale tra big tech, dove nomi e funzioni si sovrappongono in un gioco di specchi.

Canvas è uno spazio di lavoro interattivo, dove gli utenti possono creare e modificare documenti e codice in tempo reale con il supporto di Gemini. L’AI può generare bozze iniziali, modificare sezioni specifiche, cambiare tono e formattazione, il tutto senza dover uscire dall’ambiente. Per i programmatori, Google ha aggiunto una live preview, così da vedere immediatamente l’impatto delle modifiche sul codice.

Poi c’è Audio Overview, che trasforma documenti e slide in una sorta di podcast AI, con due voci sintetiche che ne discutono il contenuto. Questa funzione era già presente su NotebookLM, un prodotto Google il cui team di sviluppo, ironia della sorte, ha lasciato l’azienda a dicembre per fondare una startup indipendente.

Entrambe le funzionalità sono disponibili da oggi per gli abbonati a Gemini e Gemini Advanced, con Audio Overview limitato per ora all’inglese.

Ma la vera storia è un’altra: la lotta tra AI si è spostata sui nomi. OpenAI ha lanciato Canvas a ottobre? Perfetto, Google chiama così la sua feature identica. Google ha rilasciato Deep Research a dicembre? OpenAI copia il nome a febbraio. Il tutto mentre Anthropic cerca di ritagliarsi spazio con il suo Projects, che per ora nessuno sembra aver deciso di rubare.