Huawei, dopo anni a guardare l’elite della tecnologia AI, ha deciso di entrare con prepotenza nel mercato dei chip per l’intelligenza artificiale con il suo nuovo Ascend 910C. Non è solo un altro acceleratore nel mare delle opzioni disponibili, ma un potente messaggio che Pechino lancia al mondo: non è più solo un consumatore, ma è pronta a competere con i colossi. Certo, dire che è pronta a “superare” NVIDIA con il suo H100 sarebbe azzardato, ma sappiamo benissimo che l’arte della guerra non è solo fatta di numeri, ma di strategia. E Huawei ha dimostrato, negli ultimi anni, di essere piuttosto abile nel giocare con le regole del gioco.

Prestazioni: la “competizione selettiva” che fa riflettere

L’Ascend 910C è presentato come un chip in grado di raggiungere performance simili a quelle dell’H100 di NVIDIA, una delle punte di diamante nel campo dell’AI. Cosa significa in concreto? Che Huawei è pronta a inserirsi nel mercato dei chip ad alte prestazioni con un dispositivo che, se non eccelle in tutti i campi, è comunque in grado di competere per alcuni settori specifici. Ma attenzione: questa “competizione selettiva” non è casuale. Huawei sa bene dove puntare e, di certo, non intende combattere la battaglia globale per la supremazia hardware. La sua forza risiede nel focalizzarsi su mercati dove l’adozione di tecnologie occidentali è meno radicata, come la Cina e alcune regioni asiatiche.

Quindi, mentre l’Ascend 910C potrebbe vantare numeri di performance paragonabili, ciò che Huawei ha capito, forse meglio di altri, è che “vincere” globalmente non è solo una questione di calcoli grezzi. Piuttosto, è una questione di saper giocare la partita giusta nei posti giusti. E per ora, l’Occidente potrebbe non essere il primo obiettivo.

Implicazioni strategiche: l’influenza della “sourcing parallela” e la sfida dei 1M di chip

Ma Huawei non si ferma al lato tecnico. La vera mossa strategica è l’abilità di aggirare le restrizioni imposte dalle sanzioni americane grazie a canali di approvvigionamento alternativi. Con questa manovra, Huawei ha il potenziale di produrre circa 1 milione di chip Ascend 910C quest’anno. Già solo questo numero fa sobbalzare. 1 milione di chip possono significare una penetrazione significativa, specialmente in un paese come la Cina, dove la domanda di AI è in continua espansione. E il mercato cinese non è solo ampio, è anche una fucina di innovazione in grado di dettare nuove regole.

Certo, se pensiamo a un mercato come quello europeo o americano, Huawei incontrerà delle difficoltà. La lealtà al brand NVIDIA è ancora molto forte, e il software legato agli acceleratori NVIDIA (come CUDA) è troppo integrato nelle infrastrutture esistenti per pensare che i clienti possano migrare facilmente verso una piattaforma completamente nuova. Ma, come sempre, la geopolitica gioca un ruolo fondamentale. Se le cose dovessero evolversi in una direzione in cui i paesi cercano alternative agli USA, Huawei sarà pronta con una proposta tutta sua.

Ascend 910C: una possibile rivoluzione, ma non per tutti

Molti si chiedono se Ascend 910C possa rappresentare una vera alternativa globale a chip come l’H100 di NVIDIA. La risposta, per ora, sembra essere “non ancora”. Ma ciò non significa che Huawei non stia giocando una partita molto più lunga e strategica. L’Ascend 910C, nonostante le sue buone prestazioni, non rappresenta una minaccia immediata per la supremazia di NVIDIA nel mercato globale. Ma se guardiamo al panorama asiatico, la sua ascesa potrebbe rivelarsi un colpo ben piazzato. Soprattutto, considerando che Huawei è ben posizionata per sfruttare i canali di approvvigionamento e la spinta politica cinese.

Non dimentichiamoci inoltre di una realtà geopolitica in cui l’adozione di tecnologie “non occidentali” potrebbe avere un impatto positivo in paesi che vogliono distaccarsi dalle influenze USA. Se Huawei riuscirà a garantirsi una penetrazione significativa in questi mercati, potrebbe esserci una forte domanda per le sue soluzioni AI, che potrebbero portare una massa critica capace di cambiare gli equilibri.

Huawei ha puntato il mirino giusto, ma sarà sufficiente?

Huawei sa bene che non vincerà subito la guerra dell’AI. Eppure, con il suo Ascend 910C, ha posto la sua bandierina in un campo di battaglia che non può essere ignorato. Il chip non è perfetto, ma è sicuramente competitivo in segmenti chiave. Riuscirà Huawei a utilizzare questa mossa per costruire una solida base domestica e poi scalare globalmente? Il tempo dirà. Ma una cosa è certa: la partita dell’AI non si gioca solo con i numeri, ma anche con la capacità di muoversi tra le righe.