Oracle prevede una forte espansione dei ricavi, spinta dalla crescente domanda di server per l’intelligenza artificiale. Secondo le stime della CEO Safra Catz, il fatturato della società salirà del 15% nell’anno fiscale che inizierà a giugno, raggiungendo i 66 miliardi di dollari. Un’accelerazione significativa rispetto alla crescita media del 7% registrata negli ultimi trimestri, sostenuta dall’impennata di ordini provenienti da clienti strategici come OpenAI, xAI, Meta e Nvidia.

Guardando oltre, Oracle punta ancora più in alto: Catz ha dichiarato che per l’anno fiscale che terminerà a maggio 2027 si aspetta un incremento dei ricavi del 20%, grazie a un arretrato di contratti per i server AI che supera i 130 miliardi di dollari.

Il commento arriva a distanza di due mesi dall’annuncio della joint venture tra Oracle, OpenAI e SoftBank, volta a potenziare l’infrastruttura cloud per supportare ChatGPT e altre applicazioni AI avanzate.

Tuttavia, la sfida principale per Oracle sarà la capacità di espandere rapidamente i propri data center, un fattore cruciale per sostenere la crescita. L’azienda ha in programma di investire 16 miliardi di dollari in spese in conto capitale per l’attuale anno fiscale, con un aumento del 50% rispetto all’anno precedente.

Gli investimenti includono l’acquisto di chip Nvidia e altro hardware essenziale per potenziare i server AI. Nonostante l’aumento della spesa, Oracle rimane distante dai livelli dei giganti del cloud: Amazon Web Services, ad esempio, prevede di investire oltre 100 miliardi di dollari in capex nel 2025, consolidando ulteriormente la sua leadership nel settore.Sul fronte dei ricavi,

Oracle ha registrato un aumento del 49% nei proventi derivanti dall’affitto di server cloud, raggiungendo i 2,7 miliardi di dollari nel trimestre conclusosi a febbraio. Tuttavia, la crescita ha subito un lieve rallentamento rispetto al +52% registrato nel trimestre di novembre. Per confronto,

Google Cloud ha visto un incremento del 30% dei ricavi nel trimestre di dicembre, toccando quota 12 miliardi di dollari, un risultato che, in termini assoluti, si rivela più imponente rispetto a quello di Oracle.

La corsa all’IA sta ridefinendo il mercato cloud e Oracle vuole giocare un ruolo di primo piano. La sfida ora sarà riuscire a tenere il passo con i colossi del settore, mantenendo alta la crescita e rafforzando la propria infrastruttura per sostenere la domanda esplosiva di potenza di calcolo AI.