Kodiak Robotics, la startup che sogna camion autonomi a spasso per le autostrade americane, sta cercando disperatamente una via d’uscita finanziaria. Secondo Bloomberg, l’azienda è in trattative per fondersi con Ares Acquisition Corp.
II attraverso un accordo SPAC che la valuterebbe 2 miliardi di dollari. Una cifra ambiziosa per un mercato che ha visto naufragare più di un sogno a guida autonoma. Ares Acquisition Corp. II, dal canto suo, sta cercando di guadagnare tempo, spingendo gli azionisti a votare per estendere la finestra di fusione oltre la scadenza del 25 aprile. Traduzione: non tutto sta andando liscio, e convincere gli investitori a scommettere su Kodiak potrebbe rivelarsi più difficile del previsto.
Nata nel 2018 a Mountain View, Kodiak vende software per la guida autonoma, applicabile a camion, mezzi militari e veicoli industriali. Dopo anni di promesse e test, a gennaio ha dichiarato di aver finalmente portato a termine il primo trasporto commerciale semi-autonomo con veicoli di proprietà dei clienti. Peccato che il settore non sia più quello del 2018.
L’entusiasmo iniziale per i camion senza conducente si è scontrato con una realtà fatta di normative stringenti, problemi tecnologici e investitori sempre più scettici. Kodiak è il progetto di Don Burnette, ex talento del programma di guida autonoma di Google e co-fondatore di Otto, startup che Uber acquistò nel 2016 per 680 milioni di dollari prima di pentirsene amaramente e chiuderla nel giro di un anno. Un passato che non aiuta certo a tranquillizzare chi sta pensando di mettere soldi in questa nuova scommessa.
Nel frattempo, il concorrente Aurora Innovation, fondato nel 2017, è già passato per la forca caudina di un’IPO via SPAC nel 2021, con il supporto di pezzi grossi come Reid Hoffman e Mark Pincus. E il risultato? Dopo un esordio in pompa magna, il titolo è crollato di oltre l’80% rispetto ai massimi. Un precedente che dovrebbe far suonare più di un campanello d’allarme per chi sta valutando se saltare a bordo di questa ennesima nave a guida autonoma.
Per ora, né Ares né Kodiak vogliono commentare l’accordo. E forse è meglio così: nel mercato attuale, le SPAC sono sempre più spesso l’ultima spiaggia per aziende che non riescono a trovare fondi in altro modo. Il rischio? Che il sogno di Kodiak si trasformi nell’ennesima illusione costosa, con gli investitori a raccogliere i pezzi quando sarà troppo tardi.