Il Gruppo Hera ha inaugurato a Imola il primo impianto industriale europeo dedicato al riciclo della fibra di carbonio su larga scala: Fib3R. Situato nel cuore della Motor Valley, una regione sinonimo di eccellenza automobilistica e innovazione tecnologica, questo impianto rappresenta una svolta per il settore automotive, dove la fibra di carbonio è sempre più un materiale strategico. Orazio Iacono, Amministratore Delegato di Hera, ha definito Fib3R “un tassello fondamentale per un’industria che guarda al futuro, combinando competitività e sostenibilità ambientale”.
Un’innovazione al servizio dell’automotive
La fibra di carbonio è un materiale rivoluzionario grazie alla sua eccezionale leggerezza e resistenza, caratteristiche che la rendono ideale per la produzione di componenti automobilistici ad alte prestazioni, come scocche, telai e parti aerodinamiche. Nel settore automobilistico, dove il peso influisce direttamente sull’efficienza dei consumi e sulle prestazioni, l’adozione di questo materiale è in crescita, soprattutto tra i costruttori di supercar e veicoli elettrici. La produzione di fibra di carbonio vergine è un’attività energivora, che dipende peraltro da risorse fossili, e genera un impatto ambientale significativo. Fib3R, con la sua capacità di rigenerare questo materiale attraverso un processo di pirogassificazione, risponde a questa sfida, offrendo una soluzione di economia circolare che riduce del 90% il consumo energetico rispetto alla produzione tradizionale e abbatte le emissioni di CO2.
L’impianto, nato da una collaborazione con l’Università di Bologna, il Politecnico di Milano e altri partner tecnologici, è stato progettato per recuperare fino a 160 tonnellate di fibra di carbonio all’anno da scarti industriali, restituendo un materiale con proprietà meccaniche comparabili a quelle della fibra vergine. Quest’innovazione apre nuove prospettive per l’industria automobilistica italiana, che può ora accedere a una supply chain locale e sostenibile, riducendo la dipendenza da importazioni e rafforzando la competitività globale.
Imola: la nascita della Circular Valley
La scelta di Imola come sede di Fib3R non è casuale. La vicinanza all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, epicentro della Motor Valley, simbolizza il legame tra questa innovazione e il mondo dell’automotive. L’AD di Hera ha sottolineato, da questo punto di vista, come l’idea sia nata ascoltando un cliente che chiedeva un servizio di riciclo: un esempio di come l’ascolto del mercato possa guidare lo sviluppo tecnologico. Immaginando un hub di eccellenza per l’economia circolare che si affianca alla tradizione motoristica della regione, “abbiamo ristrutturato un ambiente inutilizzato senza occupare nuovo suolo, creando non solo Fib3R, ma anche la Circular Valley” ha dichiarato Iacono.
Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di transizione ecologica. L’Italia, con poche materie prime naturali, deve puntare sull’innovazione per garantire sicurezza energetica e competitività industriale. Fib3R non solo risponde a questa esigenza, ma si allinea agli obiettivi dell’Unione Europea per la decarbonizzazione, supportando settori chiave come l’automotive, l’aerospaziale e il navale. La capacità di rigenerare fibra di carbonio apre la strada a un utilizzo più ampio in veicoli elettrici e ibridi, dove il peso ridotto è cruciale per massimizzare l’autonomia delle batterie.
Implicazioni tecnologiche e strategiche
Dal punto di vista tecnologico, il processo di pirogassificazione sviluppato da Hera rappresenta un’innovazione di prim’ordine, frutto di anni di ricerca accademica e industriale. Rispetto ai metodi tradizionali di smaltimento, Fib3R riduce del 50% l’impatto ambientale secondo l’analisi del ciclo di vita (LCA), un dato che potrebbe ispirare altre nazioni a investire in tecnologie simili. Per l’automotive, questo significa non solo un accesso più economico alla fibra di carbonio, ma anche un passo verso la neutralità climatica, un obiettivo sempre più pressante per i costruttori globali.
Strategicamente, l’impianto rafforza la leadership italiana nell’innovazione sostenibile. Con oltre 100 impianti già operativi, Hera si posiziona come una piattaforma impiantistica all’avanguardia, capace di supportare l’industria nazionale. La Circular Valley potrebbe attrarre investimenti e talenti, trasformando Imola in un polo di riferimento per la tecnologia verde, in sinergia con la tradizione motoristica della Motor Valley. Un approccio pragmatico alla sostenibilità che bilancia competitività economica e responsabilità ambientale, in un modello virtuoso che potrebbe essere replicato anche in altri settori industriali.
Il Futuro dell’Automotive
L’inaugurazione di Fib3R arriva in un momento cruciale per l’industria automobilistica, dove la transizione verso veicoli più leggeri e sostenibili è una priorità. Costruttori come Ferrari, Lamborghini e Maserati – tanto per citare i nomi radicati nella Motor Valley – potrebbero beneficiare direttamente di questa tecnologia, integrando fibra di carbonio riciclata nei loro veicoli di lusso e sportivi. Inoltre, l’impianto potrebbe supportare la produzione di componenti per auto elettriche, un segmento in forte espansione, dove ogni grammo risparmiato nelle batterie o nella carrozzeria migliora l’efficienza.
Guardando oltre l’automotive, Fib3R apre opportunità per l’aerospazio e il comparto navale, settori che richiedono materiali ad alte prestazioni. La capacità di rigenerare fibra di carbonio in modo infinito, mantenendone le proprietà, potrebbe rivoluzionare la gestione dei rifiuti industriali, riducendo la dipendenza da materie prime vergini e contribuendo agli obiettivi di neutralità climatica al 2050.
Da questo punto di vista quindi, Fib3R non è solo un impianto, ma un simbolo di come l’innovazione tecnologica può trasformare l’industria automobilistica e non solo. Per l’Italia, questo potrebbe significare non solo un vantaggio competitivo, ma anche un modello per un futuro più verde e tecnologico.