Le azioni di Tesla Motors Inc (TSLA) continuano a destare preoccupazione tra gli investitori. Nel momento in cui scriviamo, il titolo segna un altro giorno difficile dopo il calo del 15% registrato ieri, con la quotazione che ha toccato un minimo di 215 dollari, il livello più basso dal 24 ottobre 2024. Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, ha analizzato le dinamiche dietro questo crollo, evidenziando un declino del 42% dall’inizio dell’anno, con il prezzo sceso da 400 a circa 230 dollari (basato sui dati più recenti che indicano un currentPrice di 226.974 USD).

In questo articolo ci proponiamo di esplorare i fattori che sono alla base di questa performance e le prospettive future, con un focus sull’innovazione, la tecnologia e il contesto economico.

Fattori alla base del crollo

Il declino delle azioni Tesla è attribuibile a una combinazione di sfide interne ed esterne. Innanzitutto, le vendite globali stanno rallentando in modo significativo. Come rilevato da Diodovich, le vendite in Cina sono diminuite del 49% su base annua (dati China Passenger Car Association), mentre in Germania si è registrato un crollo addirittura del 76%. Sono dati che riflettono una significativa perdita di quota di mercato, aggravata dall’ascesa di competitor come BYD, che ha visto un incremento straordinario delle vendite delle sue auto elettriche, sfruttando prezzi competitivi e tecnologie avanzate.

Un altro elemento critico da considerare è il ruolo politico di Elon Musk. Il sostegno pubblico al neo-presidente Donald Trump e il suo incarico come leader del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) hanno alienato una parte della clientela tradizionale di Tesla, storicamente sensibile alle politiche ambientali progressiste. Le proteste presso i concessionari Tesla e l’hashtag #TeslaTakedown, in forte tendenza su X, evidenziano un crescente malcontento, alimentato anche da boicottaggi organizzati. Questa polarizzazione politica sembra aver influito negativamente sulla reputazione del marchio, soprattutto in Europa, dove le vendite sono precipitate.

Un ulteriore fattore è rappresentato poi dai ritardi nello sviluppo del software Full-Self Driving (FSD). Diodovich sottolinea che il sistema, basato esclusivamente su videocamere e reti neurali, presenta bassa affidabilità in condizioni avverse come pioggia, neve o nebbia, oltre a difficoltà nel gestire situazioni impreviste, come pedoni o ostacoli. Questa incertezza tecnologica mina la fiducia degli investitori, che vedono nell’autonomia il principale driver di valore futuro per Tesla.

Infine, anche il contesto macroeconomico gioca un ruolo determinante. Da questo punto di vista, le recenti dichiarazioni di Donald Trump al Sunday Morning Futures su Fox News, dove il Presidente non ha escluso che i dazi e i tagli alla spesa pubblica possano portare a una recessione economica – queste le sue parole, “siamo in un periodo di transizione perché quello che stiamo facendo per riportare la ricchezza negli Usa è davvero grande. Ci vorrà un po’ di tempo” – hanno amplificato i timori di mercato, contribuendo al sell-off generale, con Tesla tra i titoli più colpiti.

L’andamento del titolo negli ultimi 12 mesi

Per comprendere meglio la traiettoria di Tesla, analizziamo i dati finanziari degli ultimi 12 mesi (fonte: dati reali forniti). Il prezzo delle azioni è passato da un valore medio di 175.79 dollari a marzo 2024 a un picco di 403.84 dollari a dicembre 2024, per poi crollare a 226.974 dollari al 11 marzo 2025. Questo declino del 42% da gennaio 2025 (circa 400 dollari) riflette una volatilità significativa, con un calo del 43.76% rispetto al massimo annuo. La capitalizzazione di mercato, attualmente a 753.69 miliardi di dollari, è scesa da livelli vicini a 1.5 trilioni di dollari post-elezioni, evidenziando una perdita di oltre 700 miliardi di dollari.

Questo andamento mostra un’impennata speculativa dopo l’elezione di Trump, seguita da un crollo attribuito a vendite deboli e distrazioni di Musk. I dati intraday del 11 marzo 2025 indicano una chiusura a 226.971 USD, con oscillazioni tra 217.659 e 236.017 USD, confermando la pressione ribassista.

Prospettive future

IG Italia mantiene una visione ribassista di medio periodo, con un supporto chiave a 215 dollari. Un cedimento di questo livello potrebbe spingere il titolo verso 207 o 182 dollari, mentre un recupero sopra 262 dollari segnalerebbe un’inversione. Anche se questa analisi va contestualizzata, considerando che il declino potrebbe riflettere non solo problemi intrinseci a Tesla, ma anche una narrativa mediatica amplificata dalla polarizzazione politica e da una serie di boicottaggi temporanei, rimane il fatto che la concorrenza di BYD evidenzia una sfida strutturale.

Il crollo delle azioni Tesla riflette quindi un intreccio di fattori: vendite deboli, distrazioni di Musk, ritardi tecnologici e incertezze economiche. Con un currentPrice di 226.974 USD e una capitalizzazione di 753.69 miliardi di dollari, il titolo resta sotto pressione. Come suggerisce Diodovich, il futuro dipenderà dalla capacità di Tesla di recuperare fiducia sul mercato e superare le sfide attuali. Per gli appassionati di tecnologia e innovazione, questo momento rappresenta una prova cruciale per il leader delle auto elettriche.


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