Politico Pro, il servizio premium di notizie politiche con un costo annuale che va tra 12.000 ne i 15.000 dollari, è da tempo un punto di riferimento per un pubblico esigente: lobbisti, funzionari governativi, dirigenti aziendali, esperti di think tank e aspiranti oligarchi. La sua missione è quella di fornire informazioni strategiche e dettagliate sul mondo delle politiche di Washington, dando ai suoi abbonati un vantaggio competitivo. Ora, Politico Pro alza la posta con l’introduzione di un nuovo strumento di intelligenza artificiale: il Policy Intelligence Assistant. Annunciato il 3 marzo 2025, questo tool promette di trasformare il modo in cui i professionisti accedono e utilizzano le informazioni, e potrebbe essere un modello per il futuro dell’editoria.

Un’AI che non chiacchiera, ma crea

A differenza dei comuni chatbot che rispondono a domande, il Policy Intelligence Assistant non si limita a conversare: genera report dettagliati in pochi minuti, attingendo esclusivamente al vasto archivio di articoli e analisi di Politico, sia della versione Pro che di quella standard. Tecnicamente, quindi, come dichiarato anche da Rachel Loeffler, vicepresidente esecutivo di Politico per il Nord America, non è un semplice chatbot ma un tool in grado di produrre milioni di contenuti personalizzati per gli abbonati.

L’AI è stata addestrata sull’archivio degli articoli di Politico, evitando così il rischio di confondere informazioni obsolete o poco affidabili – magari recuperate in un thread di Reddit – con dati aggiornati sui temi in questione, si tratti di politica, di regolamenti, di normative o altro. Questo approccio richiama quello di BloombergGPT, il modello sviluppato da Bloomberg nel 2023, che combina il suo giornalismo con dataset finanziari esclusivi per offrire un servizio di alto valore ai suoi utenti premium. Politico segue una strada per certi versi simile.

La crescita dei modelli di “Deep Research”

Ma ciò che rende questa innovazione davvero interessante è la tecnologia sottostante. Negli ultimi mesi si è assistito a un boom dei modelli di AI per la “ricerca profonda” (deep research), sviluppati da big come OpenAI, Google, Perplexity, DeepSeek e Qwen. Questi modelli lavorano lentamente – dai 2-3 minuti fino a 20-30 minuti – ma producono risultati sorprendenti: analizzano materiali di sfondo, rivedono il loro ragionamento e restituiscono report coerenti, più simili a un’analisi umana che a una chiacchierata casuale con un chatbot.

Immaginate di voler sapere come le politiche di Margaret Thatcher abbiano influenzato il mercato del lavoro nel Regno Unito rispetto a quelle di John Major. Con una ricerca tradizionale, servirebbero ore di lettura tra articoli, documenti ufficiali e PDF scaricati per arrivare a una risposta ben strutturata. I modelli di deep research, invece, riescono a farlo in pochi minuti, offrendo una qualità paragonabile a quella di un’analisi approfondita condotta manualmente nel corso di un pomeriggio. Politico Pro cavalca questa tendenza, mettendo a disposizione dei suoi abbonati un servizio che non solo fa risparmiare tempo, ma ne aumenta il valore pratico dell’investimento.

Opportunità per l’editoria e oltre

Il Policy Intelligence Assistant è un colpo di genio per Politico, che può contare su un pubblico disposto a pagare cifre elevate per informazioni strategiche. L’idea potrebbe ispirare altri editori. Pensate ad esempio agli archivi de Il Sole 24 ORE, il quotidiano economico-finanziario che compie quest’anno 160 anni di storia: un tesoro inestimabile di dati economici, finanziari, di borsa, normativi, politici e tanto altro. Il suo potenziale di utilizzo da parte del quotidiano di Confindustria sarebbe davvero enorme.

Ogni volta che qualcuno cerca negli archivi di un editore, sta ponendo una domanda e cercando una risposta. Con un modello AI come questo, le testate giornalistiche possono trasformarsi da semplici fornitori di notizie a veri e propri partner strategici per i loro abbonati. In un mondo in cui i vari ChatGPT dominano le ricerche generiche, chi ha un’area di expertise verticale e di grande valore, assieme ad un servizio in abbonamento da valorizzare, ha tutto l’interesse non solo a tenere gli utenti/lettori/utilizzatori all’interno del proprio ecosistema ma anche una straordinaria opportunità di generare valore da questi dati.

L’AI come alleato strategico

Con il Policy Intelligence Assistant, Politico Pro non sta solo aggiungendo un gadget tecnologico: sta ridefinendo il valore del giornalismo premium nell’era dell’intelligenza artificiale. È una mossa che risponde alle esigenze di un pubblico di nicchia, ma che potrebbe segnare la strada se non per l’intero settore editoriale almeno per quelle aziende che hanno una specializzazione specifica in un determinato settore: economico, finanziario, sportivo e via dicendo.

Mentre la tecnologia di “ricerca profonda” continua a evolversi, il futuro sembra chiaro: l’AI non sarà solo un assistente, ma un vero e proprio generatore di conoscenza su misura. E per chi può permetterselo – come gli abbonati di Politico Pro – il vantaggio competitivo potrebbe essere già a portata di clic.