Immaginate un’intelligenza artificiale che non si limita a rispondere alle vostre domande, ma che prende in mano il lavoro e lo porta a termine dall’inizio alla fine, senza bisogno di supervisione umana. Questo non è più un sogno fantascientifico, ma una realtà concreta che la Cina ha appena svelato con il lancio di Manus, un agente AI destinato a ridefinire il panorama tecnologico globale. Presentato il 5 marzo 2025 dall’azienda Monica.im, Manus sta già facendo parlare di sé, suscitando entusiasmo e interrogativi sul futuro dell’automazione.

Cos’è Manus e perché sta facendo scalpore?

A differenza dei tradizionali chatbot, Manus non è solo un assistente che risponde a comandi. È un agente AI autonomo, progettato per pianificare, eseguire e consegnare risultati in modo indipendente. Sviluppato da Monica.im, una startup cinese fondata da Xiao Hong – un veterano dell’AI con un passato di successi imprenditoriali – questo progetto ha ricevuto il supporto di giganti come Tencent e Sequoia China, con finanziamenti che superano i 10 milioni di dollari in due round. La sua forza? Ha superato con il massimo dei voti il GAIA benchmark, un test riconosciuto a livello internazionale che valuta le capacità degli assistenti AI, posizionandosi all’avanguardia della tecnologia attuale.

Manus, ambiti di applicazione (manus.im)

In un’impressionante dimostrazione dal vivo, Manus ha dato prova delle sue capacità analizzando candidature per una posizione di ingegnere AI: ha letto curriculum, estratto informazioni chiave e preso decisioni, tutto senza intervento umano. Questo approccio lo distingue radicalmente dai modelli tradizionali: invece di limitarsi a elaborare prompt, Manus pensa e agisce come un collaboratore indipendente, aprendo scenari rivoluzionari per aziende e professionisti.

Un passo verso il futuro dell’AI

Il lancio di Manus arriva in un momento cruciale per il settore dell’intelligenza artificiale. Solo poche settimane fa, OpenAI ha annunciato i suoi agenti AI di livello medico, disponibili per le imprese a 20.000 dollari al mese, segno che gli agenti autonomi stanno diventando una realtà commerciale. Ma Manus alza l’asticella: non solo per le sue prestazioni superiori – si dice che superi il modello DeepResearch di OpenAI nel GAIA test – ma anche per la promessa di rendere parte del suo codice open-source entro la fine del 2025. Questa mossa potrebbe democratizzare l’accesso a una tecnologia così avanzata, permettendo agli sviluppatori di tutto il mondo di costruirci sopra nuove soluzioni.

La popolarità di Manus è esplosa in Cina: in meno di 24 ore dal lancio, i codici di invito per la preview esclusiva sono stati rivenduti su piattaforme come Xianyu a prezzi che raggiungono i 100.000 yuan (circa 13.800 dollari), un segnale della febbre che circonda questa innovazione. Un video dimostrativo condiviso su X ha superato le 200.000 visualizzazioni in un giorno, con utenti che implorano di ottenere l’accesso.

Cosa significa per noi?

Manus non è solo una conquista tecnologica: è un’anticipazione di un futuro in cui le macchine non si limitano ad assisterci, ma sostituiscono decisioni umane in compiti specifici. Può pianificare un viaggio in Giappone, analizzare azioni finanziarie, creare corsi interattivi per insegnanti o persino ottimizzare la ricerca di fornitori B2B. La sua capacità di operare nel cloud in modo asincrono – permettendo agli utenti di assegnare compiti e disconnettersi mentre l’AI lavora – lo rende incredibilmente pratico e versatile.

Eppure, questa rivoluzione porta con sé grandi interrogativi. Siamo davvero pronti a delegare così tanto alle macchine? L’autonomia di Manus potrebbe semplificare la vita, ma solleva anche questioni etiche e pratiche: chi controlla le decisioni dell’AI? E cosa succede se qualcosa va storto?

Quel che è certo, è che la Cina, con Manus e ancora prima con DeepSeek, sta dimostrando di voler competere con colossi come OpenAI e Google, puntando a un ruolo da protagonista nella corsa globale all’Intelligenza Artificiale.

GAIA è un benchmark per valutare gli assistenti AI generali nella risoluzione di problemi reali. Manus ha raggiunto nuove prestazioni allo stato dell’arte (SOTA) su tutti e tre i livelli di difficoltà.

Una nuova era è iniziata

Il debutto di Manus segna un punto di svolta. Non è solo un altro passo avanti nell’intelligenza artificiale, ma un segnale che gli agenti AI autonomi sono qui per restare e trasformare il nostro modo di lavorare e vivere. Con il suo mix di prestazioni eccezionali, supporto di investitori di peso e una visione open-source, Manus potrebbe non solo scuotere Silicon Valley, ma anche ridisegnare il futuro della tecnologia globale. Una cosa è certa: la Cina non ha intenzione di rallentare.