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Nelle ultime settimane, tre dei principali colossi tecnologici, Tesla, Alphabet e Amazon, hanno registrato un calo significativo delle loro quotazioni azionarie, entrando in quello che gli analisti definiscono “territorio ipervenduto”. Questo fenomeno si verifica quando un titolo subisce una vendita massiccia, spesso oltre il suo valore intrinseco, suggerendo una potenziale opportunità di acquisto per gli investitori a lungo termine.

Il 6 marzo 2025, le azioni di Tesla hanno subito una flessione del 4,4%, spingendo l’analista Ben Kallo di Baird a classificarle come una “Bearish Fresh Pick”. Kallo, noto per le sue precedenti previsioni accurate, ha espresso preoccupazioni riguardo alle stime di consegna del primo trimestre, alla possibile interruzione della produzione del Model Y e alle vendite deboli in Cina ed Europa. Nonostante ciò, mantiene una visione positiva sul lungo termine, con un target price rivisto a 370 dollari, in calo rispetto ai precedenti 440 dollari.

Parallelamente, Alphabet e Amazon hanno visto le loro valutazioni scendere, entrando anch’esse in territorio ipervenduto. Questa situazione potrebbe essere attribuita a una combinazione di fattori macroeconomici, tra cui l’aumento dei tassi di interesse, le tensioni geopolitiche e le preoccupazioni riguardo alla regolamentazione del settore tecnologico. Gli investitori stanno monitorando attentamente queste dinamiche, valutando se le attuali valutazioni rappresentino un’opportunità di acquisto o se siano indicative di una correzione più profonda.

In questo contesto di volatilità del mercato, il presidente Donald Trump ha intensificato i suoi rapporti con i leader del settore tecnologico. Recentemente, ha cenato con Jeff Bezos, presidente esecutivo di Amazon e proprietario del Washington Post. Questo incontro ha coinciso con l’annuncio di Bezos di significativi cambiamenti nella sezione opinionistica del Post, enfatizzando le libertà personali e i mercati liberi. Sebbene i dettagli della cena siano scarsi, l’incontro suggerisce un riavvicinamento tra Trump e Bezos, soprattutto considerando le precedenti tensioni tra i due.

Trump ha recentemente sottolineato ai membri del suo gabinetto che le decisioni di assunzione e licenziamento spettano a loro, non a Elon Musk. Questa direttiva segue controversie tra i segretari di gabinetto e il “Department of Government Efficiency” (DOGE) di Musk riguardo a recenti licenziamenti. Musk ha riconosciuto gli errori e ha affermato il suo supporto alla direttiva del presidente, posizionando il DOGE in un ruolo principalmente consultivo.

Remider: Il giorno in cui il mondo ha appreso che Jeff Bezos avrebbe acquistato il Washington Post, il fondatore di Amazon assicurò che non si sarebbe lasciato intimidire da un presidente vendicativo o dai suoi delegati. Richiamò il ricordo del procuratore generale di Nixon, John Mitchell, che aveva minacciato Katharine Graham, leggendaria editrice del Post, durante il caso Watergate. “Spero che nessuno minacci mai di mettere una parte del mio corpo in una spremitrice”, scrisse Bezos ai giornalisti nel 2013, “ma grazie all’esempio della signora Graham, sarei pronto”. Ora sappiamo che Bezos non è Katharine Graham.

La libertà più fondamentale in America è la libertà di espressione. Giornali come il Post hanno onorato questo diritto accogliendo opinioni diverse per favorire il dibattito civile. Bezos stava ora decidendo che idee non allineate alla sua ideologia sarebbero state escluse. Il giornale, che si dichiara a favore della democrazia, aveva compiuto un passo antidemocratico.

Questi sviluppi evidenziano un periodo di trasformazione sia per il settore tecnologico che per le relazioni tra il governo e le principali aziende del settore. Mentre le valutazioni azionarie fluttuano, le interazioni tra i leader tecnologici e l’amministrazione Trump suggeriscono una ricalibrazione delle strategie aziendali e politiche. Gli investitori e gli analisti continueranno a osservare attentamente queste dinamiche, cercando di comprendere le implicazioni a lungo termine per il mercato tecnologico e l’economia in generale.