DuckDuckGo, il motore di ricerca che ha sempre puntato tutto sulla privacy, ha deciso di buttarsi a capofitto nell’intelligenza artificiale. Dopo aver sperimentato per mesi le risposte AI-generated, ora le ha ufficialmente promosse fuori dalla fase beta. E attenzione: non si limitano più a copiare Wikipedia, ma attingono informazioni da tutto il web. Insomma, l’idea è di fare concorrenza a Google, ma con meno pubblicità e meno violazioni della privacy.
Ma c’è di più: il chatbot AI di DuckDuckGo, chiamato Duck.ai (nome originale, vero?), ha anche lui lasciato la fase beta. Ora permette di scegliere tra modelli come GPT-4o mini, o3-mini, Llama 3.3, Mistral Small 3 e Claude 3 Haiku, tutti accessibili in modalità anonima, nascondendo l’indirizzo IP. Perché? Perché a differenza di altre aziende, DuckDuckGo vuole farci credere che non sta raccogliendo dati su tutto quello che chiediamo. Un concetto quasi rivoluzionario di questi tempi.
Le risposte AI di DuckDuckGo appaiono solo nel 20% delle ricerche, ma l’azienda vuole aumentare questa percentuale nel tempo. Un’altra novità è Recent Chats, che salva le conversazioni direttamente sul dispositivo dell’utente, anziché sui server di DuckDuckGo. Un dettaglio che, per chiunque abbia mai usato ChatGPT, sembra pura fantascienza.
Ma la vera scommessa di DuckDuckGo è integrare la ricerca web nel chatbot. In futuro, sarà anche possibile parlare con l’AI (con supporto vocale su iPhone e Android) e perfino caricare immagini per porre domande su di esse. Tutto gratis. O meglio, quasi tutto: per accedere a modelli AI più avanzati potrebbe servire un abbonamento da 9,99 dollari al mese.
A differenza di OpenAI, Google e Microsoft, DuckDuckGo non lancerà un’app separata per la sua AI. Secondo Weinberg, il futuro è un’unica piattaforma in cui la ricerca e la chat AI si fondono senza soluzione di continuità. Insomma, sembra tutto molto bello e rispettoso della privacy. Ma se la storia ci ha insegnato qualcosa, è che la privacy è una promessa che dura finché non diventa troppo redditizio non mantenerla.