“Le reti ad alte prestazioni sono fondamentali”. Con queste parole, Börje Ekholm, Presidente e CEO di Ericsson, ha aperto il Mobile World Congress 2025 a Barcellona, lanciando una visione ambiziosa per il futuro della connettività mobile. Parlando davanti a una platea di leader dell’industria tecnologica, Ekholm ha sottolineato come l’integrazione tra reti mobili, cloud computing e intelligenza artificiale sia il pilastro su cui si reggerà la digitalizzazione globale. Ma per realizzarla, serve eccellenza in ogni dettaglio: reti programmabili, performanti e aperte agli sviluppatori per spingere l’innovazione. “Senza connettività, cloud e AI non possono scalare”, ha dichiarato, delineando un mondo in cui la rete non sarà più un semplice strumento, ma una piattaforma universale per infinite applicazioni.

Reti del futuro: alte prestazioni e programmabilità

Cosa significa “alte prestazioni” per Ekholm? “Copertura superiore, velocità superiori, bassa latenza, efficienza energetica e costi contenuti“, ha spiegato il Ceo. Questi requisiti, già critici oggi, diventeranno imprescindibili con l’evoluzione delle applicazioni di intelligenza artificiale, che richiedono flussi di dati rapidi e affidabili. Ma la vera rivoluzione, secondo Ericsson, sta nella programmabilità: “In passato avevamo reti separate per consumatori, applicazioni mission-critical e contesti enterprise. In futuro, ci sarà una sola rete per tutto”. Questo approccio richiede una gestione più flessibile e semplificata, resa possibile dalle reti di nuova generazione. Ekholm ha enfatizzato come gli operatori che investono in queste capacità oggi saranno i primi a cogliere i frutti di un mercato in espansione, attingendo a un “bacino di ricavi” che Ericsson sta contribuendo a creare.

Private 5G: la chiave per l’industria

Un esempio concreto della strategia di Ericsson è il crescente ruolo del Private 5G nella digitalizzazione industriale. Ekholm ha citato la recente partnership con JLR (Jaguar Land Rover) per una rete privata nel loro stabilimento di Solihull, nel Regno Unito: “Ora è possibile realizzare casi d’uso per l’automazione che con la connettività fissa non si potevano fare. La flessibilità del wireless è fondamentale”. Questa tecnologia non si limita all’industria automobilistica: al MWC, Ericsson ha presentato anche applicazioni per le reti 5G private nelle operazioni di soccorso, dimostrando come la connettività mobile possa supportare scenari critici in tempo reale. “Tutto ciò che può diventare wireless, diventerà wireless”, ha aggiunto, prevedendo un futuro in cui le reti mobili sostituiranno progressivamente le infrastrutture cablate.

L’ecosistema delle API: da capacità a opportunità

Un altro pilastro della visione di Ekholm è la monetizzazione del 5G, un aspetto che finora ha stentato a decollare. “Come fornitori, abbiamo costruito le capacità del 5G, ma non la monetizzazione”, ha ammesso. La risposta di Ericsson è Aduna, una joint venture di cui l’azienda è membro fondatore, lanciata per creare un ecosistema globale di API di rete. Collaborando con operatori come la giapponese KDDI, la canadese EnStream e telco statunitensi, Aduna mira a standardizzare l’accesso alle funzionalità avanzate delle reti, rendendole disponibili agli sviluppatori. “È il primo passo: senza offerta non c’è domanda”, ha sottolineato Ekholm. L’azienda sta ampliando i suoi partner di canale – da Google Cloud e Vonage a nuovi ingressi come Sinch e Infobip – per costruire un marketplace globale dove gli operatori possano vendere applicazioni basate su queste API. “Stiamo creando domanda tra sviluppatori e aziende”, ha dichiarato con entusiasmo.

Il wireless come motore della digitalizzazione

Oltre la banda larga mobile, Ekholm vede la connettività come il cuore della trasformazione digitale in ogni settore. “Ci stiamo muovendo verso un mondo con una sola rete e molte applicazioni”, ha affermato, immaginando un futuro in cui le reti programmabili ad alte prestazioni diventeranno il tessuto connettivo di industrie, governi e consumatori. Gli operatori che sapranno anticipare questa tendenza, investendo in tecnologia e flessibilità, avranno un vantaggio competitivo. “Vedremo i vantaggi tradursi in opportunità commerciali reali”, ha concluso, definendo il momento attuale “davvero entusiasmante” per il settore.

Prospettive globali e sfide

L’approccio di Ericsson si inserisce in un contesto globale in cui la domanda di connettività cresce esponenzialmente, spinta da trend come l’Internet of Things (IoT), l’AI generativa e la digitalizzazione industriale. Secondo un report di GSMA del 2024, il 5G coprirà il 54% delle connessioni mobili globali entro il 2030, generando un valore economico di oltre 900 miliardi di dollari. Tuttavia, la sfida per gli operatori sarà bilanciare investimenti in infrastrutture con la necessità di rendere queste tecnologie accessibili e redditizie. La strategia di Ericsson, con il Private 5G e le API aperte, punta proprio a questo: trasformare la connettività da costo a opportunità.

Volendo riassumere, il messaggio di Ekholm al MWC 2025 è chiaro: le reti del futuro non saranno solo più veloci, ma più intelligenti e versatili. Con il 5G come catalizzatore, Ericsson sta costruendo un ecosistema che promette di ridefinire non solo il business delle telecomunicazioni, ma il modo stesso in cui il mondo si connette.