Il mercato si schianta, la Casa Bianca balbetta, i dazi vanno e vengono come un temporale estivo. Se non ti piace la politica commerciale di Trump, aspetta cinque minuti: cambierà di nuovo. Martedì sera, dopo due giorni di svendite di mercato causate dai suoi dazi su Canada e Messico, il segretario al Commercio Howard Lutnick è andato in TV a promettere che mercoledì sarebbe arrivato un compromesso. (Foxnews)

“Il mercato è crollato? Beh, forse scherzavamo.”

Gli investitori hanno capito il messaggio: mercoledì i mercati riprenderanno fiato, recuperando parte del 3% perso nello S&P 500. Ma chi pensa di poter rilassare i nervi, si sbaglia di grosso. Lutnick (Bloomberg) ha legato l’esistenza dei dazi al tasso di morti per fentanyl negli USA un criterio che, in termini di prevedibilità economica, è degno di un oroscopo finanziario. Oggi le tariffe servono, domani chissà.

“Un’economia congelata dalla Casa Bianca”

Le aziende hanno bisogno di certezza per investire. Questa amministrazione, invece, offre solo caos e retromarce. Si pensava che il suo biglietto da visita sarebbe stato il taglio della burocrazia e un’ondata di nuovi accordi. A parte qualche pioggia di finanziamenti sull’AI, però, il mondo del business sembra bloccato, paralizzato dall’attesa del prossimo colpo di scena.

“Trump ascolta i mercati? Forse. Ma per quanto?”

La buona notizia è che, dopo due giorni di sangue sui listini, un ritiro dei dazi confermerebbe che la Casa Bianca teme Wall Street più di quanto voglia ammettere. La cattiva notizia è che Bloomberg oggi suggeriva il contrario. E siamo solo al secondo mese del mandato. Cosa succederà?