Il Tecnopolo di Bologna cambia volto e nome: si chiamerà Dama, un acronimo che unisce data e manifattura, ispirandosi al celebre dipinto di Leonardo da Vinci, La dama con l’ermellino. Ma dietro questo nuovo nome c’è molto di più: una trasformazione epocale che consacra Bologna come l’epicentro della Data Valley dell’Emilia-Romagna.

Grazie alla presenza del Data Center del Centro Meteo Europeo, del supercomputer Leonardo e presto dell’Università ONU, oltre a numerosi centri di ricerca nazionali e internazionali, Dama diventerà un polo scientifico di riferimento a livello globale. Un investimento colossale da oltre 2 miliardi di euro, che porterà nelle aree della ex Manifattura Tabacchi di via Stalingrado più di 2.000 esperti, tecnici e ricercatori provenienti da tutto il mondo.

“Stiamo realizzando una vera e propria cittadella della scienza”, spiega il vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, sottolineando come grandi player dell’hi-tech globale siano pronti a insediarsi nel nuovo hub.

Il progetto si fonda su una strategia di investimento continuo. Entro l’autunno 2026 saranno operative la nuova sede dell’Università ONU e dell’ENEA, mentre le aree circostanti verranno riqualificate per integrarsi con quelle già occupate dal Cineca e dal Centro Meteo Europeo, attivi 24/7 dal 2022.

Ma il vero cuore pulsante di Dama sarà l’AI Factory, alimentata da un nuovo supercomputer 10 volte più potente di Leonardo e 40 volte più capace nell’addestramento di sistemi di intelligenza artificiale. Il Cineca, che già ospita Leonardo e la sua estensione Lisa, accoglierà anche due computer quantistici nei prossimi mesi. Complessivamente, Bruxelles ha finanziato il progetto con altri 430 milioni di euro, rendendo queste tecnologie accessibili anche a PMI e pubbliche amministrazioni.

Bologna si prepara così a diventare un laboratorio d’avanguardia per l’intelligenza artificiale, la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica. Il futuro dell’AI in Europa passa da qui.