Jianwei Xun è un analista culturale e filosofo nato a Hong Kong il cui lavoro collega i mondi dei media, della teoria narrativa e della filosofia. Con un background in filosofia politica e studi sui media presso l’Università di Dublino, Xun ha trascorso anni come consulente su narrazioni strategiche per istituzioni globali prima di dedicarsi alla scrittura.
“Ipnocrazia“. Un titolo che promette di svelare i misteri della manipolazione moderna, con Trump e Musk come architetti di una nuova realtà. Jianwei Xun, un giovane prodigio già acclamato come l’erede di Baudrillard e Byung-Chul Han, ci offre una “mappa inedita” del potere contemporaneo.
Secondo Xun, non siamo più semplicemente vittime della manipolazione dell’informazione o della sorveglianza digitale. No, la realtà stessa è diventata “gassosa”, una nebbia in cui vero e falso si mescolano fino a perdere significato. Un’analisi che, senza dubbio, ci lascia a bocca aperta.
L’autore introduce concetti come “edging algoritmico”, “sovranità percettiva” e “resistenza oscura”. Termini che suonano affascinanti e misteriosi, ma che potrebbero facilmente essere scambiati per il gergo di un club esclusivo di filosofi digitali. Strumenti indispensabili, ci assicura Xun, per navigare in questo nuovo paesaggio dove le vecchie mappe sono ormai obsolete.
A differenza di altri pensatori apocalittici, Xun evita il “tecnopessimismo” e la nostalgia per un’epoca d’oro della verità oggettiva. Un approccio rinfrescante, sebbene ci lasci a chiederci se esista davvero una via d’uscita da questa nebbia percettiva. Il contesto italiano, con la sua tradizione di “verità multiple e narrative caotiche”, sembra essere il terreno ideale per l’Ipnocrazia. E chi meglio di Luther Blissett, l’eroe collettivo, per incarnare l’esempio virtuoso in questo scenario?
La pubblicazione di questo libro in Italia è un invito a sviluppare quella che Xun chiama “literacy della realtà”: la capacità di riconoscere e navigare tra diversi “sistemi di realtà”, mantenendo una certa autonomia percettiva. Un compito non da poco, considerando la complessità del panorama descritto.
Nella prima parte del libro, Xun analizza l'”homo social”, l’individuo plasmato dai social media. Nella seconda parte, ci offre una mappa per orientarci nel “territorio confuso e affascinante” della contemporaneità, suggerendo modi per disertarlo, sabotarlo e, infine, abitarlo.
Un manuale di sopravvivenza per l’era dell’Ipnocrazia, che ci lascia con più domande che risposte, ma forse è proprio questo il suo intento.