Negli ultimi anni, ChatGPT si è affermato come una delle soluzioni di Intelligenza Artificiale Generativa più utilizzate al mondo. Il 2024 ha segnato un’accelerazione significativa anche in Italia, dove, secondo i dati di Comscore, a dicembre 6,8 milioni di italiani hanno utilizzato la piattaforma di OpenAI. Questo dato evidenzia una crescita importante nelle abitudini di consumo digitale e una sempre maggiore integrazione dell’AI nei processi quotidiani di studio e lavoro.

Un’adozione trainata dai giovani

L’adozione di ChatGPT è particolarmente marcata tra i giovani: nella fascia 18-24 anni, il servizio ha raggiunto una penetrazione del 37%, segnale di un appeal crescente tra le nuove generazioni, che ne fanno uso per supporto nello studio, generazione di contenuti e assistenza rapida nelle ricerche. Tuttavia, anche in altre fasce d’età l’impatto è rilevante: più di un utente internet su 10 utilizza ChatGPT, dimostrando che l’Intelligenza Artificiale sta entrando stabilmente nelle routine digitali degli italiani.

Crescita record, ma interazioni rapide

Nel 2024, ChatGPT ha registrato la maggiore crescita di visitatori unici tra le piattaforme digitali in Italia, posizionandosi tra le realtà più in espansione nell’ecosistema online. Tuttavia, nonostante l’incremento del numero di utenti, il tempo medio speso sulla piattaforma resta relativamente basso rispetto ad altri ambienti digitali, come social media o siti di intrattenimento. Gli italiani trascorrono in media 28 minuti al mese su ChatGPT, con un picco di 34 minuti nella fascia 18-24 anni. Questo suggerisce che lo strumento viene utilizzato per interazioni rapide e mirate, piuttosto che per sessioni prolungate.

Il futuro dell’uso di ChatGPT in Italia

L’adozione di ChatGPT in Italia sta crescendo a ritmi sostenuti, ma il modello di utilizzo suggerisce un ruolo ancora prevalentemente funzionale: uno strumento efficace per ottenere informazioni, riassunti o supporto nella scrittura, ma non ancora una piattaforma su cui trascorrere lunghi periodi di tempo. La sfida per il futuro sarà trasformare questa tendenza, offrendo funzionalità che incentivino un’interazione più approfondita e prolungata, magari con applicazioni più personalizzate per il lavoro, l’educazione e la creatività.

Con una base utenti così ampia e in continua espansione, il 2025 potrebbe rappresentare l’anno della maturità per ChatGPT in Italia, con un ruolo sempre più centrale nelle dinamiche digitali del Paese.


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