La notizia ha scosso la comunità scientifica e tecnologica. Bloomberg riporta che alcuni dipendenti hanno già ricevuto comunicazioni verbali sugli imminenti licenziamenti. Wired, invece, ha riferito di recenti visite di funzionari del DOGE presso il Technology Laboratory del NIST nel campus di Gaithersburg, nel Maryland, segno di un’imminente ristrutturazione.
Al centro della bufera c’è l’US AI Safety Institute, istituito lo scorso anno sotto l’amministrazione Biden per studiare i rischi legati all’intelligenza artificiale e sviluppare standard di sicurezza. Tuttavia, con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, il relativo ordine esecutivo è stato abrogato, provocando le dimissioni della direttrice Elizabeth Kelly e mettendo a rischio la sopravvivenza dell’istituto.
La comunità scientifica in allarme
L’onda d’urto di questa possibile epurazione non ha tardato a farsi sentire. Jason Green-Lowe, direttore esecutivo del Center for AI Policy, ha espresso forte preoccupazione in un post sul blog dell’associazione: “I tagli, se confermati, inciderebbero gravemente sulla capacità del governo americano di ricercare e affrontare le questioni sulla sicurezza dell’IA in un momento in cui tale competenza è più vitale che mai”.
L’AI Safety Institute non è l’unico a trovarsi in difficoltà: il programma Chips for America, che mirava a potenziare la produzione nazionale di semiconduttori, potrebbe subire pesanti ridimensionamenti, mettendo a rischio la competitività tecnologica statunitense.
Uno scontro tra visioni opposte
Questa mossa riflette una differenza sostanziale tra le politiche di Biden e Trump sull’innovazione tecnologica e la sicurezza dell’IA. Mentre l’ex presidente democratico aveva puntato sulla regolamentazione e sullo sviluppo di standard condivisi per bilanciare innovazione e sicurezza, l’attuale amministrazione sembra privilegiare un approccio più snello e meno vincolato alla supervisione governativa.
Se i licenziamenti verranno confermati, si aprirà una nuova fase di incertezza per la sicurezza dell’IA negli Stati Uniti, con possibili ripercussioni globali. La comunità scientifica e le aziende del settore restano in attesa di sviluppi, consapevoli che il futuro dell’intelligenza artificiale potrebbe dipendere dalle decisioni prese nelle prossime settimane.
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