Nel quadro del nuovo partenariato strategico bilaterale tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha siglato tre accordi di collaborazione con importanti aziende emiratine che, oltre a rafforzare la cooperazione tra i due Paesi, rappresentano un passo significativo nello sviluppo di infrastrutture energetiche e tecnologiche avanzate.

Data center alimentati da energia a basse emissioni

Uno degli accordi più rilevanti è quello siglato con MGX, fondo specializzato in investimenti in Intelligenza Artificiale e tecnologie avanzate, e G42, gruppo leader globale nell’AI con sede a Dubai. L’intesa prevede la realizzazione in Italia di data center all’avanguardia con una capacità IT fino a 1 GW, capaci di immagazzinare, elaborare e gestire grandi quantità di dati.

Il primo progetto allo studio riguarda Ferrera Erbognone, dove è già presente il Green Data Center di Eni. Questo centro verrà ampliato in due fasi, fino a raggiungere una capacità di 500 MW, equivalente all’attuale capacità installata in Italia. I data center saranno alimentati esclusivamente con “blue power”, energia a basse emissioni di carbonio prodotta da centrali a gas naturale con cattura e stoccaggio della CO2. Il progetto prevede l’integrazione con l’hub CCS di Ravenna per la gestione delle emissioni, dimostrando l’impegno di Eni nella sostenibilità e nell’innovazione tecnologica.

Interconnessione energetica tra Albania e Italia

Eni ha inoltre firmato un accordo con Abu Dhabi Future Energy Company PJSC – Masdar e TAQA Transmission per la fornitura di energia rinnovabile dall’Albania all’Italia. La collaborazione prevede una capacità fino a 3 GW di energia rinnovabile trasmessa attraverso una nuova interconnessione sottomarina di 1 GW tra i due Paesi.

Questo accordo segue il Quadro di Partenariato Strategico Tripartito firmato a gennaio 2025 tra i governi di Italia, Albania e UAE, evidenziando l’importanza di una cooperazione internazionale per rafforzare la sicurezza energetica e accelerare la transizione ecologica. Eni, come off-taker preferenziale, avrà un ruolo chiave nell’assorbire e distribuire questa energia nel mercato italiano.

Minerali critici: un asse strategico per la supply chain

Il terzo accordo siglato da Eni riguarda la sicurezza della catena di approvvigionamento dei minerali critici, essenziali per l’industria tecnologica ed energetica. L’intesa, firmata con ADQ, fondo sovrano globale focalizzato sulle infrastrutture critiche e le supply chain, mira a rafforzare la resilienza dell’approvvigionamento di materie prime fondamentali sia per l’Italia che per gli Emirati Arabi Uniti.

Una partnership per il futuro

Secondo l’AD di Eni, Claudio Descalzi, questa cooperazione rappresenta un passo cruciale per affrontare le sfide della transizione energetica e tecnologica: “La nostra partnership con gli Emirati Arabi Uniti testimonia l’impegno comune per un futuro di energia sostenibile, facendo leva sull’innovazione e la collaborazione in settori chiave. Insieme ad aziende leader del Paese realizzeremo iniziative in ambiti essenziali per la transizione energetica come i data center alimentati da blue power, un modello capace di rispondere alla crescente richiesta di capacità computazionale sostenibile dovuta allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.”

Eni rafforza così la sua presenza negli Emirati Arabi Uniti, dove opera dal 2018 nel settore dell’esplorazione offshore e della raffinazione, consolidando un’alleanza strategica che guarda al futuro dell’energia e della tecnologia su scala globale.


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