L’America ha deciso di accelerare ulteriormente la deregolamentazione, rimuovendo oggi le norme attuative del National Environmental Policy Act (NEPA) attraverso una interim final rule (IFR). Questo provvedimento, immediatamente efficace, bypassa completamente il periodo di consultazione pubblica, evitando così che stakeholder e cittadini possano esprimere la loro opinione prima che la legge entri in vigore. La giustificazione è una presunta emergenza o un “buon motivo”, ma in pratica si traduce in una deregolamentazione senza ostacoli burocratici.
Questa decisione impatterà molte industrie, ma in particolare il settore dell’intelligenza artificiale, in cui la costruzione di infrastrutture come data center e impianti di produzione di chip richiede massicce quantità di energia e risorse naturali. La rimozione delle barriere ambientali implica un’accelerazione senza precedenti nello sviluppo di data center alimentati, tra le altre cose, dall’energia nucleare, con meno vincoli normativi. Un incentivo forte per chi deve potenziare la capacità di calcolo, senza più il rischio di ritardi legati alle valutazioni ambientali.
Tuttavia, il potere di regolamentazione non è completamente azzerato. Gli stati possono ancora imporre limiti e regole proprie. Un esempio è il State Sustainable Data Centers Act proposto a New York nel dicembre dello scorso anno, che prevede l’obbligo per gli operatori di data center di fornire rapporti annuali sull’uso di acqua, energia e sostenibilità. Allo stesso modo, a livello municipale, Atlanta ha vietato la costruzione di nuovi data center all’interno della città a causa dell’elevato consumo energetico e dell’impatto sulle infrastrutture locali.
La mossa del governo federale è in netto contrasto con l’opinione pubblica: i sondaggi mostrano che la maggioranza dei cittadini è preoccupata per l’impatto dell’intelligenza artificiale e sostiene l’adozione di regolamentazioni. La conseguenza è chiara: il compito di regolamentare l’espansione dell’AI passa ora direttamente nelle mani degli stati, che dovranno bilanciare innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale.