Coinbase, il più grande exchange di criptovalute negli Stati Uniti, ha ufficialmente archiviato la causa con la Securities and Exchange Commission (SEC) senza pagare un centesimo di multa e senza dover modificare il proprio business. In altre parole, la SEC ha bruciato mesi di risorse per ottenere il nulla cosmico. Le azioni di Coinbase hanno risposto con un modesto +2,2% nella mattinata di venerdì, come se il mercato avesse già fiutato da tempo l’ennesimo bluff dell’ente regolatore.

L’accordo, ovviamente, è ancora soggetto all’approvazione della commissione, ma con una maggioranza di commissari ora più amichevoli nei confronti delle criptovalute, l’esito è praticamente scontato. Il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha confermato la notizia su X, rivelando che l’azienda ha speso circa 50 milioni di dollari per difendersi da quella che, alla fine, si è rivelata un’accusa vuota. In sostanza, la SEC ha provato a colpire, ma l’unico effetto è stato quello di svuotare il portafoglio legale di Coinbase, che ha tranquillamente resistito all’assalto.

La SEC aveva citato in giudizio Coinbase a giugno 2023, accusandola di operare come exchange, broker-dealer e agenzia di compensazione non registrata. Il tutto nell’ambito della sua crociata post-FTX contro il settore cripto. Una vittoria della SEC avrebbe costretto Coinbase a riscrivere le regole del gioco e a delistare numerosi token, ma il mercato non ci ha mai creduto davvero. Del resto, con Donald Trump di nuovo in corsa per la Casa Bianca e un clima politico sempre più favorevole alle criptovalute, il destino della causa sembrava già segnato.

Mentre Coinbase esce vincitrice dallo scontro, la SEC ha ancora il dito sul grilletto contro altri exchange: Kraken e Binance sono nel mirino, ma dopo questo fiasco, la loro battaglia potrebbe essere già persa in partenza.