Alibaba ha deciso di riscrivere il proprio destino con una scommessa da 53 miliardi di dollari su cloud computing e intelligenza artificiale, perché, si sa, quando il core business rallenta, si butta tutto sull’ultima moda del momento. L’investimento, spalmato sui prossimi tre anni, supera l’intera spesa dell’azienda per AI e cloud dell’ultimo decennio. Perché andare piano quando si può fare un bel salto nel vuoto con un assegno a nove zeri?

Il colosso cinese dell’e-commerce ha bisogno di una nuova narrativa per convincere investitori e mercato che c’è ancora vita dopo la stagnazione del retail online. E chi meglio dell’intelligenza artificiale per creare l’illusione di una crescita infinita? Il CEO Eddie Wu ha ribadito che il cloud computing è il mezzo più sicuro per trasformare la crescente ossessione per l’AI in fatturato. Traduzione: se tutti vogliono intelligenza artificiale, tanto vale vendergliela noi.

Nel frattempo, gli ultimi guadagni trimestrali di Alibaba hanno battuto le aspettative, grazie a un aumento del 13% delle entrate del cloud computing. Il merito? Ovviamente della crescente richiesta di prodotti AI, come se fosse un ciclo perfetto: le aziende investono in AI, Alibaba vende loro il cloud per farla funzionare, e così via, in una spirale di hype e fatturato.

Ma il vero colpo di scena potrebbe arrivare dal nuovo modello di ragionamento AI che Alibaba sta preparando. Se tutto va secondo i piani, potrebbe diventare la risposta cinese al fenomeno DeepSeek. Un modo elegante per dire: “Anche noi vogliamo un pezzo della torta dell’intelligenza artificiale generativa”. Resta solo da capire se sarà una svolta epocale o l’ennesimo caso di “troppo hype, pochi risultati”.