Elon Musk ha finalmente trovato il modo di trasformare Twitter, pardon, Xin una macchina da soldi? Bloomberg ha lanciato la bomba: X sarebbe in trattative per raccogliere nuovi capitali a una valutazione di almeno 44 miliardi di dollari. Sì, esattamente lo stesso prezzo che Musk ha pagato per il social nel suo glorioso (e caotico) takeover. Il cerchio si chiude? O è solo un altro giro sulle montagne russe della finanza muschiana?

Non è un segreto che l’acquisto di Twitter si sia rivelato un disastro economico. Gli investitori, con Fidelity in prima fila, hanno svalutato la piattaforma fino a una frazione del prezzo di acquisto, mentre la fuga degli inserzionisti ha scavato una voragine nei ricavi. Ma ecco il colpo di scena: alcuni pubblicitari stanno tornando, magari con la diffidenza di chi rientra in una casa in fiamme, ma abbastanza da far apparire qualche segnale di stabilità. Fidelity stessa ha osato rivedere al rialzo, seppur timidamente, la sua valutazione di X.

Intanto, l’effetto Musk sui costi si è fatto sentire. Licenziare l’80% della forza lavoro ha sicuramente reso più snella la macchina, anche se nessuno sa bene se funzioni ancora. Ma i margini di profitto hanno beneficiato della “cura spartana”: il Wall Street Journal riporta che X ha dichiarato 1,25 miliardi di dollari di EBITDA su un fatturato di 2,7 miliardi nel 2024. Numeri che suonano bene, ma quanto sono sostenibili?

E poi c’è la grande questione della valutazione. X varrebbe 16 volte il fatturato dell’anno scorso, una cifra che fa impallidire i multipli di Snap (3,6x) e Pinterest (6,6x), ma è ancora distante dal 25x di Reddit. Un affarone? O una scommessa che ha più a che fare con la nebulosa strategia di Musk su xAI che con il futuro di X stessa?

Gli investitori che si stanno avvicinando a questo nuovo round stanno comprando una piattaforma di social media o un biglietto per la lotteria dell’intelligenza artificiale di Musk? In fondo, con X, la sola certezza è che tutto potrebbe cambiare da un giorno all’altro.