La rapida ascesa dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI) ha suscitato un entusiasmo crescente, ma le parole del Vicepresidente per la Supervisione della Federal Reserve, Michael Barr, sollevano importanti interrogativi sui suoi effetti reali sull’economia e sul settore finanziario. In un intervento al Council on Foreign Relations di New York, Barr ha delineato due scenari ipotetici che esplorano come l’adozione di questa tecnologia potrebbe evolversi, con implicazioni fondamentali per i mercati finanziari e per le strategie delle imprese.
Nel primo scenario, Barr immagina una progressiva integrazione della GenAI, dove l’intelligenza artificiale non porta a cambiamenti radicali, ma si limita a migliorare e potenziare le capacità umane esistenti. Anche se tale evoluzione potrebbe tradursi in guadagni di produttività diffusi, la vera sfida potrebbe risiedere nelle aspettative non soddisfatte. Il rischio è che le aspettative di valore generato dalla GenAI possano essere eccessivamente ottimistiche, conducendo a una correzione dei mercati azionari per le imprese che hanno investito pesantemente in questa tecnologia. Barr paragona questa situazione a quanto accaduto durante la bolla delle dot-com alla fine degli anni ’90, un periodo caratterizzato da una rapida espansione del mercato seguita da una serie di fallimenti, sovra-capacità di capitale e un clima di investimento aziendale più cauto.
Le aziende tecnologiche che stanno spingendo fortemente sull’intelligenza artificiale, come Meta Platforms (Facebook), Alphabet (Google) e Microsoft, hanno annunciato piani di investimento che raggiungono decine di miliardi di dollari per il 2025 e oltre. Tuttavia, le recenti mosse di aziende come DeepSeek, una startup cinese che ha lanciato un modello a basso costo, hanno fatto sorgere dubbi tra gli investitori sull’efficacia di questi ingenti investimenti, con il rischio che i ritorni attesi non siano all’altezza delle previsioni.
Il secondo scenario ipotizzato da Barr è molto più audace e speculativo. In questo caso, la GenAI non si limiterebbe a ottimizzare ciò che già facciamo, ma introdurrebbe nuove competenze e capacità con effetti trasformativi per l’intera economia e la società. Barr riconosce che questa visione comporta un grado di incertezza molto più elevato rispetto al primo scenario, ma sottolinea che il potenziale di progresso umano sarebbe straordinario. Se una sola delle componenti trasformative della GenAI dovesse materializzarsi, potrebbe richiedere una radicale riprogettazione delle strutture economiche globali. Tuttavia, questo scenario non è esente da rischi finanziari significativi.
Le stesse caratteristiche che rendono la GenAI allettante—velocità, automaticità e capacità di ottimizzare le strategie finanziarie—possono anche introdurre nuove vulnerabilità. Quando la tecnologia diventa ubiquitaria, potrebbe verificarsi un comportamento di gregge, con un aumento della concentrazione dei rischi e una maggiore volatilità del mercato. La rapidità e l’efficienza della GenAI potrebbero alimentare un’adozione massiccia di strategie di investimento coordinate, che potrebbero portare a manipolazioni del mercato e alimentare bolle speculative. L’intelligenza artificiale potrebbe così amplificare l’incertezza, producendo effetti negativi su larga scala.
Le implicazioni di questi scenari sono enormi. Da un lato, l’adozione graduale della GenAI potrebbe non produrre i ritorni straordinari che molti si aspettano, con il rischio di una correzione dei mercati azionari. Dall’altro, se l’intelligenza artificiale dovesse realmente trasformare l’economia, le sue potenzialità potrebbero rivelarsi tanto straordinarie quanto pericolose, in grado di alterare in modo significativo l’equilibrio economico globale. Barr, pur riconoscendo l’incertezza, invita a una riflessione approfondita su come prepararsi a un futuro in cui la GenAI potrebbe svolgere un ruolo centrale, ma anche potenzialmente destabilizzante.
Nel frattempo, gli investitori e le aziende continueranno a scommettere sull’intelligenza artificiale, con fondi negoziati in borsa come (NASDAQ:AIQ), (BOTZ), (DTEC), (GINN), (ROBT), (TECB), (XT), (THNQ) e (CHAT) che monitorano da vicino l’andamento dei mercati legati a questa tecnologia emergente. Ma è chiaro che, come ha sottolineato Barr, l’equilibrio tra ottimismo e rischio sarà cruciale nei prossimi anni.