Nel contesto delle crescenti tensioni tra le aziende tecnologiche statunitensi e le autorità di regolamentazione europee, Meta Platforms ha manifestato l’intenzione di coinvolgere direttamente il Presidente Donald Trump per affrontare le sfide normative imposte dall’Unione Europea. Joel Kaplan, direttore delle politiche globali di Meta, ha dichiarato durante la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco che l’azienda non esiterà a portare le proprie preoccupazioni all’attenzione dell’amministrazione Trump qualora ritenga che le normative europee discriminino ingiustamente i loro prodotti.

Questa posizione emerge in un periodo in cui le aziende della Silicon Valley, con il sostegno dell’amministrazione Trump, stanno intensificando gli sforzi per contrastare le regolamentazioni europee che considerano eccessivamente restrittive e potenzialmente dannose per l’innovazione. Tra le principali aree di contesa vi sono l’AI Act dell’UE, che mira a regolamentare l’intelligenza artificiale, e il Digital Markets Act, progettato per limitare gli abusi di mercato da parte delle grandi piattaforme online. Il vicepresidente JD Vance ha recentemente criticato le normative tecnologiche europee durante un viaggio in Europa, sostenendo la necessità di regolamentazioni che non ostacolino lo sviluppo dell’IA.

Meta, guidata da Mark Zuckerberg, è in prima linea negli sforzi per opporsi a queste regolamentazioni, ricevendo supporto da altri giganti tecnologici statunitensi come Google e Apple. Recentemente, la Commissione Europea ha ritirato la sua AI Liability Directive, interpretato come una concessione alle pressioni delle aziende tecnologiche statunitensi, e continua a subire pressioni per allentare l’applicazione del Digital Markets Act. Nel frattempo, i leader europei mostrano cautela nell’affrontare gli Stati Uniti su questioni tecnologiche, a causa delle potenziali implicazioni per la sicurezza.

Kaplan ha espresso preoccupazione riguardo alle recenti sanzioni imposte dall’UE, tra cui una multa di 1,2 miliardi di euro nel 2023 per non conformità al GDPR e una di 798 milioni di euro nel 2024 per condizioni commerciali sleali legate a Facebook Marketplace. Meta ha annunciato l’intenzione di appellarsi contro entrambe le decisioni. Sotto la guida di Kaplan, l’azienda sta inoltre rivedendo le proprie strategie di moderazione dei contenuti, spostandosi verso un sistema di note comunitarie generate dagli utenti, simile all’approccio adottato da Elon Musk su Twitter. Kaplan ritiene che una varietà di prospettive degli utenti possa contribuire a contrastare la disinformazione.