L’intelligenza artificiale sta ridefinendo il nostro modo di interagire con la tecnologia, eppure, nel mare magnum di soluzioni offerte dai colossi tech, un progetto italiano sta facendo parlare di sé per la sua semplicità, flessibilità e potenza. Si chiama Stregatto (Cheshire Cat AI) ed è un framework open source pensato per creare agenti conversazionali e applicazioni di intelligenza artificiale altamente personalizzabili. Ma non è solo un software: è una rivoluzione nel modo di pensare l’IA, nata da una community di sviluppatori e imprenditori italiani.

Stregatto non è un semplice chatbot. È un framework completo per la creazione di agenti conversazionali. In altre parole, è un semilavorato digitale che ti permette di costruire esperienze di intelligenza artificiale su misura, integrandole in piattaforme esistenti o creandone di nuove. Non si tratta di un modello di linguaggio chiuso e limitato, ma di uno strumento che può connettersi a diverse intelligenze artificiali, come GPT di OpenAI, Lama VLM e persino Gemini di Google. Questa flessibilità lo rende uno dei framework più potenti e versatili disponibili oggi sul mercato open source.

A differenza di altre soluzioni, Stregatto è pensato per utilizzare agenti, cioè entità intelligenti che non si limitano a rispondere a domande, ma possono eseguire operazioni complesse, collegarsi a gestionali aziendali, CRM, sistemi di e-commerce e molto altro. Il framework consente di definire logiche personalizzate, eseguire query su database e perfino interagire con dispositivi fisici come i sistemi IoT.

La forza dello Stregatto risiede nella sua natura open source e nell’energia della community che lo supporta. Con più di 70 collaboratori attivi e 351 fork pubblici su GitHub, il progetto è in continua evoluzione. L’approccio open permette a chiunque di scaricare il codice, utilizzarlo gratuitamente e adattarlo alle proprie esigenze.

Questo ha portato a un’adozione rapida in numerosi contesti, dalle startup innovative alle grandi imprese, fino a istituzioni culturali e progetti artistici. Un esempio emblematico è dato dagli artisti di Nuvola Project, che utilizzano lo Stregatto per creare installazioni interattive e performance dal vivo. L’intelligenza artificiale non è più solo un assistente virtuale, ma diventa un vero e proprio partner creativo, in grado di reagire in tempo reale e di offrire esperienze immersive uniche.

A differenza dei chatbot tradizionali, che rispondono utilizzando esclusivamente i dati con cui sono stati addestrati, Stregatto utilizza un approccio avanzato chiamato RAG (Retrieval-Augmented Generation). Questa tecnica permette di arricchire i prompt con informazioni pertinenti estratte da un database vettoriale, che può contenere documenti aziendali, trascrizioni video, knowledge base interne e molto altro.

Questo significa che Stregatto non solo “parla“, ma conosce. Se collegato a una documentazione tecnica, ad esempio, può rispondere a domande specifiche utilizzando le informazioni aggiornate sui prodotti o sui servizi aziendali. Questa caratteristica lo rende perfetto per la creazione di chatbot di assistenza clienti o per realizzare agenti di supporto tecnico che rispondono con dati certi e aggiornati, evitando le tipiche “allucinazioni” dei language model tradizionali.

Ma c’è di più: gli agenti dello Stregatto possono eseguire azioni concrete, come avviare ordini in un e-commerce, interfacciarsi con un CRM per aggiornare lo stato di un cliente o persino dialogare con sistemi IoT. Questa capacità operativa lo rende uno strumento essenziale per l’automazione aziendale e per migliorare l’efficienza operativa.

Lo sviluppo del framework non si ferma qui. La versione 2.0 dello Stregatto introdurrà funzionalità avanzate come la gestione multiagente e la multimodalità. Questo significa che sarà possibile creare più agenti indipendenti, ognuno con la propria memoria e la propria personalità, capaci di interagire tra loro per risolvere compiti complessi. Immagina un agente dedicato all’assistenza clienti che collabora con un altro agente specializzato in logistica per verificare le spedizioni in tempo reale.

La multimodalità, invece, permetterà di gestire immagini, audio e testo in un unico flusso conversazionale, aprendo nuove possibilità per applicazioni nell’e-commerce, nel marketing e nell’educazione.

Uno dei punti di forza del progetto è la semplicità di installazione e configurazione grazie a Docker. In pochi minuti, chiunque può avere una versione completamente funzionante dello Stregatto sul proprio computer o su un server cloud. Questo avviene grazie a un file Compose YAML che scarica e configura tutte le dipendenze necessarie. L’uso di Docker garantisce inoltre la scalabilità dell’applicazione, permettendo di far girare più agenti contemporaneamente senza complessi setup infrastrutturali.

Stregatto è stato progettato come un framework modulare, permettendo a chiunque di estendere le sue funzionalità tramite plugin. Questo approccio rende il sistema altamente personalizzabile e adattabile a qualsiasi esigenza aziendale o creativa. Attualmente, la community ha sviluppato una vasta gamma di plugin per:

  • Collegare lo Stregatto a CRM come HubSpot e Salesforce.
  • Integrare l’IA in piattaforme di e-commerce come WooCommerce e Shopify.
  • Creare esperienze vocali grazie a plugin per lo speech-to-text e il text-to-speech, rendendo l’interazione più naturale e accessibile.
  • Implementare sistemi di autenticazione e permessi avanzati per garantire la sicurezza dei dati aziendali.

Grazie a questo approccio modulare, Stregatto può crescere ed evolvere insieme alle esigenze di chi lo utilizza, rendendolo un investimento sicuro e a lungo termine per qualsiasi tipo di impresa.

Nato in Italia, Stregatto è una success story del nostro Paese, un esempio di come l’innovazione tecnologica possa nascere e prosperare anche al di fuori delle grandi silicon valley. Il suo creatore Piero Savastano ha scelto di mantenere il progetto open source, permettendo a sviluppatori, imprenditori e creativi di tutto il mondo di contribuire e di costruire su questa solida base tecnologica.

Grazie a questa filosofia aperta e collaborativa, Stregatto non è solo un software: è una community, un ecosistema in crescita che ha l’ambizione di cambiare il modo in cui utilizziamo l’intelligenza artificiale, portandola fuori dai laboratori e dentro la vita quotidiana delle persone e delle aziende.

Stregatto non è solo uno strumento, è un movimento che sta già cambiando le regole del gioco. E questa è solo l’inizio della sua storia e di quella di Piero Savastano.