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Il 14 febbraio 2025, presso il Palazzo Corsini a Roma, l’Accademia Nazionale dei Lincei ha ospitato una conferenza istituzionale tenuta dal Professor Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica nel 2021 e Presidente emerito dell’Accademia. Durante l’evento, Parisi ha affrontato temi cruciali riguardanti l’intelligenza artificiale (IA) e la necessità di un approccio pluralistico per evitare monopoli del sapere.
Parisi ha sottolineato l’importanza di basare l’addestramento dei sistemi di IA su contenuti affidabili e di promuovere la diversità nei modelli di intelligenza artificiale. Secondo il fisico, “l’ideale sarebbe non avere un singolo modello, ma tanti modelli che si confrontano l’uno con l’altro”. Questa pluralità permetterebbe un confronto costruttivo tra diversi sistemi, riducendo il rischio di un monopolio del sapere.
Per garantire questa diversità, Parisi ha proposto la creazione di un centro di ricerca pubblico europeo, sul modello del CERN, dedicato all’addestramento e allo sviluppo di sistemi di IA. Un’istituzione di questo tipo assicurerebbe una pluralità di approcci e metodologie, favorendo l’innovazione e la trasparenza nel campo dell’intelligenza artificiale.
Durante la conferenza, Parisi ha evidenziato le attuali limitazioni dei sistemi di IA, osservando che spesso non siamo in grado di controllare quando un sistema commette errori o quali fonti utilizza per generare risposte. A differenza delle tradizionali ricerche online, dove l’utente può valutare la credibilità delle fonti, con l’IA questo controllo viene meno, aumentando il rischio di diffusione di informazioni errate o fuorvianti.
Ripercorrendo la storia dell’intelligenza artificiale, Parisi ha notato che, rispetto ai primi modelli degli anni ’80 e ’90, le attuali reti neurali profonde mancano di una teoria solida che ne spieghi il funzionamento. Ha descritto i grandi modelli linguistici come “un enorme riassunto di quanto c’è sulla rete”, sottolineando la necessità di sviluppare una nuova teoria dell’IA che rifletta più accuratamente il modo in cui il cervello umano apprende e processa le informazioni.
In conclusione, Parisi ha ribadito l’urgenza per l’Europa di non rimanere schiacciata tra Stati Uniti e Cina nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. La creazione di un centro di ricerca pubblico europeo, con contributi sia da parte degli Stati membri dell’UE che da paesi non appartenenti all’Unione, sarebbe fondamentale per garantire la pluralità dei modelli e promuovere un’IA etica e trasparente.
Per ulteriori dettagli sulla conferenza e sulle proposte di Giorgio Parisi, è possibile consultare il sito ufficiale dell’Accademia Nazionale dei Lincei.