Si chiama Augmented Intelligence , l’asta composta esclusivamente da opere d’arte create con l’Intelligenza Artificiale annunciata da Christie’s e che si terrà al Rockefeller Center di Christie’s dal 20 febbraio al 5 marzo 2025. Le offerte includono più di 20 lotti di artisti pionieri che lavorano all’intersezione tra arte e tecnologia, tra cui Refik Anadol , Harold Cohen , Pindar Van Arman , Holly Herndon & Mat Dryhurst , Alexander Reben, Claire Silver e altri. L’iniziativa, certamente innovativa, non è però piaciuta a tutti.

Le opere proposte spaziano da sculture, dipinti, stampe, opere su carta, opere native digitali, schermi, opere interattive e light box. Secondo Nicole Sales Giles, VP e Director of Digital Art Sales, Christie’s, “l’asta ridefinisce il rapporto tra arte e tecnologia, mostrando ai collezionisti l’azione umana nell’era dell’intelligenza artificiale nelle belle arti“.

La vendita presenta opere straordinarie create da alcune delle menti più innovative, che spaziano dai primi pionieri dell’intelligenza artificiale degli anni ’60 agli artisti contemporanei.

Tra i tanti pezzi forti c’è Emerging Faces della serie 2017 del famoso artista AI Pindar Van Arman (stimata tra 180.000-250.000 dollari).

Pindar Van Arman, Emerging Faces, 2020

Sempre all’interno della manifestazione, l’ultima opera di Alexander Reben trasforma l’AI generativa in una performance dal vivo, in cui la pittura si svolge in tempo reale attraverso un processo basato sulle aste.

Un robot di pittura su larga scala, guidato dal codice personalizzato di Reben che impiega diversi modelli di AI, sarà installato al Rockefeller Center.A partire da 100 dollari, il robot dipingerà una parte maggiore della tela man mano che le offerte aumenteranno, e ogni aggiunta sarà proporzionale all’aumento del prezzo. I progressi dell’opera saranno visualizzati sia in loco che online per tutta la durata della mostra.

È la prima volta che un processo del genere viene tentato all’asta, offrendo ai collezionisti un’opportunità unica di confrontarsi con un’opera d’arte in evoluzione che sottolinea il ruolo in espansione dell’intelligenza artificiale nella pratica creativa.

Ma che cos’è l’arte dell’Intelligenza Artificiale?

La tecnologia AI è senza dubbio il futuro e il suo legame con la creatività diventerà sempre più importante.

Nicole Sales Giles, Direttore di Christie’s per l’Arte Digitale

In parole povere, l’AI art è qualsiasi forma d’arte creata o migliorata con strumenti di AI. Molti artisti usano il termine “collaborazione” per descrivere il loro processo con l’IA.

Ma date le infinite possibilità offerte da questa tecnologia – e nel contesto di un’arte di qualità degna di un museo, l’arena in cui molti artisti contemporanei di AI sono ora esposti – è anche importante saper definire cosa non ha valore artistico, laddove l’AI serve non a sostituire la creatività umana. ma a migliorare lo spettro della creatività umana.

Il confine è indubbiamente sottile e di difficile identificazione, tant’è che migliaia di artisti, quasi 4 mila persone, hanno chiesto a Christie’s di annullare l’asta, tra le quali spiccano Kelly McKernan e Karla Ortiz, due artiste che stanno portando in tribunale i colossi dell’AI, sostenendo che gli strumenti di generazione di immagini di queste aziende hanno utilizzato le loro opere senza autorizzazione.

“Molte delle opere d’arte che intendete mettere all’asta sono state create utilizzando modelli di IA che sono noti per essere addestrati su opere protette da copyright senza licenza”, si legge nella lettera. “Questi modelli, e le aziende che li hanno creati, sfruttano gli artisti umani, utilizzando il loro lavoro senza autorizzazione o pagamento per costruire prodotti commerciali di Intelligenza Artificiale che competono con loro”.

La lettera a Christie’s conclude: “Il vostro sostegno a questi modelli, e alle persone che li utilizzano, premia e incentiva ulteriormente il furto di massa del lavoro di artisti umani da parte delle aziende di AI. Vi chiediamo, se avete un minimo di rispetto per gli artisti umani, di cancellare l’asta”.

Christie’s ha tuttavia respinto al mittente le accuse affermando che nelle opere si nota una forte mano dell’uomo, perché “in ogni singola opera si vede una collaborazione tra un modello di IA, un robot o qualsiasi altro strumento l’artista abbia scelto per incorporare l’IA. Questo dimostra come l’IA stia potenziando la creatività e non la sostituisca”.

L’Intelligenza Artificiale – è la tesi sostenuta da Christie’s – espande il potenziale creativo, offrendo nuovi modi per esplorare, remixare ed evolvere l’espressione artistica piuttosto che sostituirla. Il futuro dell’arte non riguarda l’AI contro gli artisti, ma il modo in cui gli artisti useranno l’Intelligenza Artificiale per superare i limiti in modi che non abbiamo mai immaginato prima.


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