In un mondo dove l’intelligenza artificiale sembra essere l’ultima frontiera della tecnologia, Scarlett Johansson decide di scendere in campo con un appello che potrebbe sembrare più un urlo disperato di chi si è stancato di vedere la propria faccia essere stravolta da qualche scherzo algoritmico . Il video di cui parla, un delirio tecnologico in cui la sua immagine viene usata in un contesto decisamente poco… artistico (ce lo vediamo proprio, Scarlett, con una maglietta con il nome “Kanye” e un dito medio in bella mostra?), ha scatenato la sua reazione: “È spaventoso che il governo degli Stati Uniti sia paralizzato quando si tratta di approvare leggi che proteggano i cittadini dai pericoli imminenti dell’IA.”

Ecco, quindi, che arriva il grande messaggio di Johansson: “Abbiamo bisogno di leggi, adesso, per fermare questa follia.” Non stiamo parlando di un caso di abuso domestico o di una crisi sanitaria mondiale, ma di un video dove la sua faccia è stata impiegata per fare una maglietta provocatoria. È vero, la tecnologia può essere pericolosa, ma forse a volte un po’ troppo drammatizzare, no? Dopo tutto, chi avrebbe mai pensato che un video fake con la faccia di Scarlett Johansson su una maglietta fosse la fine del mondo? Ma ecco che l’attrice, che già nel 2023 aveva lanciato la sua crociata contro l’utilizzo non autorizzato della sua immagine in un’app pubblicitaria, si è trovata di nuovo nel mirino di una IA troppo creativa.

E non solo l’attrice ha messo sotto accusa la tecnologia, ma ha anche lanciato una vera e propria guerra contro i deepfake, con un’argomentazione che sarebbe stata perfetta per un discorso da Oscar: “Il potenziale dell’IA nel moltiplicare l’incitamento all’odio è una minaccia ben maggiore di quella di una singola persona che ne prende responsabilità”. No, Scarlett, non stiamo parlando di “Terminator” o “Matrix”, ma di un video che probabilmente neanche i suoi fan più accaniti avrebbero mai preso troppo sul serio. Eppure, Johansson sta chiaramente indicando l’IA come la vera minaccia per il mondo. Non più i cambiamenti climatici, non più le guerre, ma la possibilità che qualcuno possa creare un deepfake e metterci sopra una maglietta provocatoria.

In effetti, un po’ di ironia ci sta, perché nel 2023, l’attrice ha già intrapreso azioni legali per l’uso non autorizzato della sua immagine in una pubblicità online, e ha anche protestato contro OpenAI per l’uso della sua voce in ChatGPT. Un vero tour de force legale, dove evidentemente l’intelligenza artificiale è diventata il nuovo nemico pubblico numero uno. E chi può darle torto? In fondo, chi non ha mai sognato di trovare il proprio volto stampato su una t-shirt con un messaggio che non ha mai approvato? Tutto giusto, insomma, ma in un mondo dove l’IA potrebbe risolvere problemi molto più gravi, come la gestione delle risorse globali o la cura di malattie incurabili, il rischio di una maglietta fake sembra un po’ troppo.

E nonostante Johansson lanci il suo appello, la situazione in America non si è ancora sbloccata. Le leggi sull’IA sono ancora lì, ferme e impantanate tra le mani di legislatori che, evidentemente, non sono troppo preoccupati di regolare la tecnologia che sta cambiando il mondo. Eppure, Scarlett, tu non sei sola: il governatore della California, Gavin Newsom, ha già detto no a un disegno di legge sulla sicurezza dell’IA e, recentemente, gli Stati Uniti e il Regno Unito si sono rifiutati di firmare una dichiarazione internazionale sull’uso etico dell’IA. Quindi, no, non c’è una corsa contro il tempo per limitare l’uso dell’intelligenza artificiale, ma se Scarlett Johansson vuole combattere contro il mostro del deepfake, chi siamo noi per fermarla?

Così, con un colpo di scena degno di Hollywood, Johansson ci ricorda che l’IA è più pericolosa della politica, dell’economia, e sì, anche del rapper Kanye West. Sarà un futuro distopico dove il nostro volto potrà essere usato per qualsiasi causa, ma almeno avremo una legge che ci protegge da un selfie malinterpretato.