Nel mondo ad alta velocità della Formula 1, dove ogni dettaglio conta e le rivalità sono accese, una nuova battaglia si sta combattendo, ma questa volta fuori dai circuiti. Protagonisti non sono solo i piloti e le scuderie, ma colossi della tecnologia come Oracle e Perplexity. La posta in gioco? La supremazia nel mondo dell’intelligenza artificiale e una partnership da 5 milioni di dollari con uno dei team più vincenti della storia recente: la Red Bull Racing.
Secondo fonti vicine alla vicenda e documenti esaminati da The Verge, Perplexity, startup emergente nel settore delle ricerche AI, era vicinissima a firmare un contratto di sponsorizzazione con Red Bull Racing. Tuttavia, l’accordo è stato bloccato dall’attuale sponsor principale del team, Oracle. La ragione di questo veto risiede in due fattori strategici: Oracle sta cercando di acquisire TikTok, piattaforma su cui anche Perplexity ha messo gli occhi, e sostiene finanziariamente Stargate, un progetto da 500 miliardi di dollari per la costruzione di data center per OpenAI, concorrente diretto di Perplexity.
Oracle, che ha siglato un accordo quinquennale da circa 300 milioni di dollari con Red Bull Racing nel 2022, detiene il diritto di approvare tutte le nuove partnership della scuderia. Si tratta di uno dei contratti di sponsorizzazione più significativi in Formula 1, consolidando il suo ruolo non solo come sponsor ma come partner tecnologico strategico. Questa influenza ha permesso a Oracle di bloccare l’ingresso di un potenziale concorrente nel paddock più ambito del Circus.
Il caso mette in evidenza come le rivalità aziendali nel settore tecnologico stiano rapidamente entrando nel mondo dello sport, trasformando la Formula 1 in un campo di battaglia non solo per i motori ma anche per il predominio digitale. Se in passato la sfida era tra produttori di motori e pneumatici, oggi la competizione si è spostata su cloud computing, intelligenza artificiale e sponsorizzazioni miliardarie.
Perplexity, startup fondata meno di tre anni fa, ha recentemente chiuso un round di finanziamenti da 500 milioni di dollari, triplicando la sua valutazione a 9 miliardi di dollari. La sponsorizzazione con Red Bull Racing sarebbe stata uno dei suoi primi grandi accordi di visibilità globale, rappresentando solo l’1% dell’ultimo round di finanziamento. L’ingresso in Formula 1 avrebbe significato non solo un importante posizionamento di brand ma anche l’accesso a un ecosistema di dati e analisi strategicamente rilevante per il settore AI.
Questo scenario si inserisce in un contesto più ampio, in cui i grandi player tecnologici stanno rafforzando la loro presenza nella Formula 1. Google ha siglato una partnership con McLaren, CrowdStrike collabora con Mercedes-AMG Petronas, mentre Atlassian ha appena firmato un accordo con Williams Racing. La crescente influenza delle tech companies nei box della F1 evidenzia come lo sport sia diventato una piattaforma cruciale per l’innovazione digitale e la visibilità globale.
La situazione tra Oracle e Perplexity è anche un esempio lampante di come le strategie aziendali stiano diventando sempre più complesse e interconnesse. La mossa di Oracle non riguarda solo la protezione del proprio investimento con Red Bull, ma anche il consolidamento della sua posizione nel settore dell’intelligenza artificiale, attraverso Stargate e la possibile acquisizione di TikTok. Bloccare un concorrente come Perplexity significa non solo mantenere un vantaggio competitivo ma anche rafforzare la propria leadership nel cloud computing e nei servizi di AI.
Questo episodio sottolinea come la Formula 1 stia diventando un’arena sempre più influenzata dalle dinamiche delle grandi aziende tecnologiche. Se in passato le decisioni sui contratti di sponsorizzazione riguardavano esclusivamente budget e visibilità, oggi sono guidate da strategie di mercato complesse e rivalità aziendali globali. La tecnologia, e in particolare l’intelligenza artificiale, sta diventando la nuova frontiera della competizione, non solo in pista ma anche nei consigli di amministrazione delle multinazionali.
In questo scenario, il veto di Oracle a Perplexity potrebbe rappresentare solo l’inizio di una serie di mosse strategiche volte a controllare l’accesso ai dati, l’infrastruttura cloud e le partnership sportive di alto profilo. Con l’evoluzione della Formula 1 in uno sport sempre più guidato dai dati e dalla tecnologia, non sorprende che i giganti dell’AI vedano nelle scuderie un terreno fertile per espandere la loro influenza.
Questa vicenda apre anche interrogativi sul futuro delle sponsorizzazioni in Formula 1 e su come i team dovranno navigare tra gli interessi dei loro partner tecnologici. Se da un lato la tecnologia offre nuove opportunità di crescita e innovazione, dall’altro porta con sé rivalità aziendali sempre più complesse e giochi di potere globali.
Il caso Oracle-Perplexity non è solo una disputa su un accordo pubblicitario, ma un segnale di come la Formula 1 stia rapidamente diventando un’estensione delle guerre tecnologiche globali. La prossima mossa? Potrebbe non arrivare in pista, ma nei consigli di amministrazione delle big tech