C’era una volta un “lavoretto” part-time che in meno di due anni potrebbe trasformare Liang Wenfeng, fondatore di DeepSeek, in uno degli uomini più ricchi del mondo. Oppure semplicemente in un altro miliardario qualunque. Dipende a chi lo chiedi.
Pare infatti che il valore di DeepSeek oscilli tra un miliardo e oltre 150 miliardi di dollari, almeno secondo sette fondatori di startup ed esperti di intelligenza artificiale. Una valutazione piuttosto precisa, no? Se scegliamo un valore a metà strada, diciamo tra i 2 e i 30 miliardi, Liang, con la sua quota dell’84%, si piazzerebbe comodamente tra i più ricchi tycoon tecnologici asiatici, secondo il Bloomberg Billionaires Index.
Secondo Bloomberg. Rudina Seseri, fondatrice e managing partner di Glasswing Ventures, è ottimista: “Anche restando prudenti, la società potrebbe facilmente ottenere una valutazione di miliardi con solo pochi milioni di ricavi attuali, senza considerare la crescita futura.” Ma certo, perché no? Basta immaginare il futuro, no? Seseri stima DeepSeek almeno a un miliardo, confrontandola con aziende come Anthropic e OpenAI. Chi non vorrebbe un amico così ottimista quando cerca investitori?
C’è chi è ancora più entusiasta. Chanakya Ramdev, fondatore di Sweat Free Telecom, una piccola azienda di telecomunicazioni canadese, vede DeepSeek valere la metà di OpenAI, che è stimata intorno ai 300 miliardi. Secondo questa logica, Liang avrebbe in mano 126 miliardi di dollari, più di Jensen Huang di Nvidia. Così, giusto per mettere le cose in prospettiva.
Naturalmente, tutto dipende da cosa si sceglie come punto di riferimento. Se guardiamo ad Anthropic, sostenuta da Amazon e valutata 60 miliardi, o alla francese Mistral AI con 6 miliardi, tutto sembra possibile. Ma qualcuno ha scelto di confrontare DeepSeek con i suoi rivali cinesi come Zhipu AI, stimata “appena” 3 miliardi di dollari l’anno scorso. Ah, i dettagli…
Nel frattempo, il mercato delle valutazioni è in fermento. Lunedì scorso, un gruppo di investitori guidati da Elon Musk ha offerto 97,4 miliardi per la nonprofit che controlla OpenAI. La risposta del CEO Sam Altman? “No, grazie.” Ah, ma ha anche aggiunto su X (ex Twitter): “Ma se vuoi, compriamo Twitter per 9,74 miliardi.” Un vero affare.
Jeffrey Emanuel, fondatore e CEO di Pastel Network, sembra l’unico a mettere un po’ di razionalità in tutto questo: “È praticamente impossibile dare una risposta convincente perché DeepSeek è un’azienda privata, finanziata internamente dai profitti del trading del fondatore.” In altre parole: nessuno ha davvero idea di come sia capitalizzata, né di quali siano i ricavi o i profitti operativi. Ma perché lasciare che i dettagli finanziari rovinino una bella storia?
DeepSeek ha comunque scosso le certezze di Silicon Valley sul modo migliore di costruire l’IA e sull’apparente vantaggio degli Stati Uniti sui concorrenti cinesi. Ha persino provocato il peggior crollo delle azioni Nvidia nella storia. Tutto questo da un’azienda che, fino a ieri, nessuno aveva mai sentito nominare. Un colpo da maestro.
Il tutto è reso ancora più affascinante dal passato di Liang. Nato nel 1985 a Zhanjiang, figlio di un maestro delle elementari, ha studiato ingegneria elettronica all’Università di Zhejiang e ha fondato DeepSeek nel 2023 come una costola dell’unità AI del suo hedge fund, Zhejiang High-Flyer Asset Management. La leggenda narra che lui e due compagni di università abbiano iniziato a fare trading come studenti durante la crisi finanziaria globale. Praticamente un film di Hollywood.
Quindi, quanto vale davvero DeepSeek? Dipende a chi lo chiedi. O forse sarebbe meglio non chiederlo affatto.