Dal suo blog.

L’umanità è sempre stata un costruttore di strumenti, unita da un’inesauribile spinta verso l’innovazione. L’intelligenza artificiale generale (AGI) si profila come l’ultimo tassello di un progresso che ha visto l’energia elettrica, il transistor, il computer e Internet ridefinire il nostro modo di vivere. Tuttavia, questa volta potrebbe davvero essere diverso: le implicazioni economiche e sociali dell’AGI sono destinate a superare ogni previsione.

Le più recenti osservazioni sullo sviluppo dell’IA suggeriscono tre principi fondamentali: il livello di intelligenza di un modello AI cresce in modo logaritmico rispetto alle risorse impiegate nel suo addestramento; il costo di utilizzo di un livello dato di intelligenza AI si riduce di un fattore 10 ogni 12 mesi; e il valore socioeconomico dell’intelligenza aumenta in modo super-esponenziale rispetto alla sua crescita lineare. Questi trend stanno ridisegnando il paradigma economico, con la possibilità di una crescita senza precedenti e di una riduzione drastica dei costi in settori chiave.

Un aspetto immediato di questo cambiamento è il crescente ruolo degli agenti AI, destinati a diventare “colleghi virtuali” nei vari settori della conoscenza. Nel mondo del software, ad esempio, possiamo immaginare assistenti AI capaci di svolgere il lavoro di un ingegnere junior con qualche anno di esperienza, supervisionati da esseri umani ma in grado di eseguire compiti complessi in tempi sempre più rapidi. Il vero punto di svolta arriverà quando questi agenti non saranno solo uno, ma un milione, moltiplicando la produttività in modi mai visti prima.

L’impatto dell’AGI sarà pervasivo, ma non uniforme. Alcune industrie cambieranno poco, mentre altre vedranno un’accelerazione scientifica senza precedenti. Il prezzo dell’intelligenza e dell’energia – due fattori che attualmente pongono limiti allo sviluppo – è destinato a crollare, rendendo più accessibili servizi e prodotti oggi costosi. Al contrario, beni limitati come la terra e alcuni beni di lusso potrebbero aumentare di valore in modo significativo.

Tuttavia, non è solo la tecnologia a determinare il futuro, ma anche le scelte collettive e le politiche pubbliche. L’integrazione dell’AGI nella società dovrà avvenire con attenzione, bilanciando sicurezza e libertà individuale. La trasparenza, l’open-source e l’empowerment delle persone saranno fondamentali per evitare un uso distorto dell’IA da parte di governi autoritari, che potrebbero sfruttarla per il controllo di massa.

La distribuzione equa dei benefici dell’AGI non è garantita dalla tecnologia stessa, e sarà necessario un pensiero innovativo per evitare squilibri tra capitale e lavoro. Un’idea potrebbe essere quella di fornire a ogni persona un “budget di calcolo” per permettere un accesso equo alle capacità dell’IA. Al tempo stesso, abbassare costantemente il costo dell’intelligenza potrebbe rivelarsi la soluzione più efficace per democratizzare i benefici dell’AGI.

Se i trend attuali continueranno, nel 2035 ogni individuo potrebbe avere a disposizione un’intelligenza pari a quella di tutta l’umanità del 2025. Il potenziale creativo e innovativo di miliardi di persone, oggi limitato dalle risorse disponibili, potrebbe finalmente esprimersi pienamente, portando a una nuova era di prosperità senza precedenti.