Anthropic ha introdotto un nuovo strumento di analisi, l’Economic Index, progettato per monitorare l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro nel tempo. Attraverso l’analisi delle richieste inviate al chatbot Claude, il report iniziale fornisce dati chiave su come l’AI viene utilizzata dai lavoratori e su quali settori ne stanno beneficiando maggiormente. I risultati evidenziano che il 37,5% delle richieste riguarda il settore “computer e matematica”, segno di un’adozione particolarmente forte da parte di professionisti dell’informatica, programmatori e analisti di dati.
Uno degli aspetti più rilevanti dell’analisi è che, in oltre la metà dei casi, l’intelligenza artificiale non sostituisce i lavoratori, ma lavora con loro. Questo dato contraddice una delle narrazioni più diffuse sull’AI, ovvero che sia destinata a eliminare posti di lavoro su larga scala. Piuttosto, emerge un quadro in cui l’AI viene impiegata come strumento di supporto per aumentare la produttività, automatizzare compiti ripetitivi e migliorare la qualità del lavoro umano.
L’Economic Index di Anthropic rappresenta un primo tentativo di quantificare in modo dinamico e continuativo il ruolo dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. Monitorando come le persone interagiscono con strumenti avanzati come Claude, il report permette di capire meglio quali sono le professioni più coinvolte nel cambiamento e in che misura l’AI viene utilizzata per affiancare o sostituire il lavoro umano.
Questa analisi potrebbe diventare uno strumento prezioso per aziende e policymaker nel definire strategie di adozione dell’AI che massimizzino i benefici economici e minimizzino le dislocazioni occupazionali. Con il continuo avanzamento delle capacità dei modelli AI, sarà fondamentale osservare come evolve questo equilibrio tra collaborazione e sostituzione, e quali nuove dinamiche emergeranno nel mercato del lavoro nei prossimi anni.