Se Alfred Hitchcock fosse ancora tra noi, probabilmente si divertirebbe a ricamare una sceneggiatura su AI.com, il dominio più enigmatico e ambito del mondo dell’Intelligenza Artificiale. Per anni, questa URL è stata un lasciapassare digitale per le tecnologie AI più avanzate: prima puntava su ChatGPT di OpenAI, poi su xAI di Elon Musk. Ma oggi? Oggi AI.com sussurra un nome nuovo e inatteso: DeepSeek.

Un indizio nel web: chi è che regge le fila?

Immaginate la scena: uno studio buio, un investigatore solitario con un trench consunto e una tazza di caffè ormai freddo. Sullo schermo del suo computer, il dominio AI.com cambia improvvisamente destinazione, reindirizzando alla startup cinese DeepSeek. Coincidenza? Difficile. La domanda è: chi ha orchestrato questa mossa e perché?

Il colpo di scena: DeepSeek fa all-in

Non parliamo di una startup qualsiasi. DeepSeek è esplosa sulla scena dell’AI con l’effetto dirompente di un razzo: in poche settimane ha conquistato 21 milioni di utenti attivi giornalieri, più di quanto abbia fatto ChatGPT nei suoi primi mesi. La sua crescita vertiginosa ha perfino mandato in tilt i server, costringendo l’azienda a sospendere le ricariche API e a limitare gli utenti gratuiti.

Il grande gioco: la mano cinese nell’Intelligenza Artificiale

Ecco il vero thriller: DeepSeek non è solo un’azienda emergente, è il simbolo di una sfida globale nel campo dell’AI. I suoi modelli competono con le migliori intelligenze artificiali occidentali, ma con costi di addestramento notevolmente inferiori. È un dettaglio che ha già attirato l’attenzione delle principali aziende tech americane e anche della nuova amministrazione Trump.

AI.com: una dichiarazione di guerra?

AI.com non è solo un dominio, è un messaggio in codice per l’intero settore. Ogni suo spostamento equivale a un endorsement strategico. Se DeepSeek è ora al centro della scena, significa che qualcuno ha deciso di puntare su di loro. Ma chi? E a quale scopo?

Per ora, il mistero resta fitto. Anche collegandosi al Whois, non riusciamo ad avere indicazioni. Forse, come in ogni buon giallo, la verità emergerà nel momento meno atteso. Fino ad allora, il nostro investigatore digitale continuerà a sorseggiare il suo caffè freddo, osservando AI.com come si osserva la porta di un sospettato: in attesa di un altro movimento improvviso.


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