John von Neumann, genio matematico e architetto della moderna computazione, fu una delle menti dietro il MANIAC (Mathematical Analyzer Numerical Integrator and Computer), il computer che permise di progettare la bomba all’idrogeno. Un dettaglio di poco conto, se non fosse che questa bomba fu testata nel 1952 con la stessa impassibile precisione con cui si risolvono equazioni differenziali.

Von Neumann non era solo uno scienziato: era il simbolo di un’epoca in cui il progresso tecnologico e la distruzione di massa erano due facce della stessa moneta. La Guerra Fredda lo adorava, e lui ricambiava con entusiasmo, suggerendo perfino attacchi preventivi contro l’URSS, per evitare il fastidio di una guerra nucleare combattuta ad armi pari. Kubrick, con il suo film “Il Dottor Stranamore”, colse alla perfezione il paradosso: un mondo governato da menti brillanti, ma prive di ogni freno morale.

Dottor Stranamore: Il Fantasma di Von Neumann in Sedia a Rotelle

Von Neumann, ebreo ungherese scappato dal nazismo, non aveva nulla a che vedere con i fanatici di Hitler, ma il personaggio del Dottor Stranamore sembra ricalcare alcuni suoi aspetti con una precisione inquietante. Poliglotta, cinico e ossessionato dalle armi apocalittiche, Strangelove potrebbe benissimo essere una versione caricaturale del vero scienziato, reso ancora più grottesco dalla sedia a rotelle. Un dettaglio non casuale: von Neumann passò gli ultimi anni della sua vita immobilizzato da un cancro alle ossa, mentre contribuiva a plasmare il futuro della guerra tecnologica. E proprio come Strangelove, non si fece mai troppi problemi sulle conseguenze umane delle sue idee.

La Mano Nazista e il Pensiero Apocalittico

Nel film, il Dottor Stranamore ha una mano destra che si rifiuta di obbedire e tenta di fare il saluto nazista, simbolo del passato oscuro che riaffiora sotto la facciata scientifica. Von Neumann non era un nazista, ma il suo pragmatismo glaciale lo avvicinava pericolosamente a una forma di pensiero in cui la distruzione era solo un’altra variabile da ottimizzare. L’idea di colpire l’URSS prima che potesse reagire sembra uscita direttamente dalla sceneggiatura di Kubrick, ma era una proposta seria negli ambienti militari americani, e von Neumann non si tirò certo indietro nel sostenerla.

Stranamore: Un Collage di Mostri Moderni

Von Neumann non è l’unico ingrediente della ricetta di Strangelove. Kubrick prese ispirazione da altre figure del pantheon nucleare:

Herman Kahn, teorico della RAND Corporation, che teorizzò la “Doomsday Machine”, un sistema di distruzione automatizzata che avrebbe reso inutile qualsiasi tentativo di sopravvivenza. Perfetto per una satira, peccato che fosse tutto vero.

Edward Teller, il vero “Padre della Bomba H”, la cui ossessione anticomunista e il ruolo nella corsa agli armamenti lo resero il candidato ideale per essere ridicolizzato nel film.

Wernher von Braun, l’ex scienziato nazista adottato dagli USA, che insegnò agli americani come far arrivare missili sulla luna… o su Mosca.

Dalla Realpolitik alla Fantascienza: Quando la Follia Diventa Routine

Il film di Kubrick nasce dal romanzo “Red Alert”, ma la vera allerta rossa era il modo in cui scienziati come von Neumann trasformavano la distruzione globale in un esercizio accademico. Il suo contributo alla teoria dei giochi e all’informatica moderna fu immenso, ma nella storia rimane impresso anche per l’eredità inquietante lasciata dalla sua visione del mondo. Il MANIAC, con cui contribuì alla progettazione delle armi nucleari, fu anche il primo passo verso l’intelligenza artificiale. In un paradosso quasi ironico, von Neumann morì proprio mentre si poneva domande sul futuro della macchina pensante, senza rendersi conto che la macchina della distruzione l’aveva già creata da tempo.

La morale? Forse non ce n’è una. Forse la vera lezione di Stranamore e von Neumann è che il confine tra genio e follia non esiste, e il progresso non è mai stato così vicino alla catastrofe come nel momento in cui uomini come lui hanno iniziato a fare calcoli. E la cosa più spaventosa è che non si sono mai fermati.

Thanks to Salvatore..