535 anni dopo, il messaggio di Leonardo da Vinci è più vivo che mai: il potere non è nella penna, ma nella mano che la regge. Non nella carta, ma nell’idea che la riempie. E se oggi abbiamo strumenti che sembrano parlare, scrivere, persino pensare, ricordiamoci che essi sono, e sempre saranno, un tributo all’ingegno umano, a quell’eterna fiamma che Leonardo, con la sua carta e la sua penna, contribuì a tenere viva.

Il benchmarking non è solo una questione di numeri, di metriche, di curve che salgono e scendono su grafici colorati. È una lotta contro l’imperfezione, una corsa verso un ideale che forse non esiste, ma che vale la pena inseguire. È il confronto con se stessi, con i limiti del possibile, con la realtà che spesso si rivela più complessa, più ostinata, di quanto si potesse immaginare.

ASC27 è al Training Round #7. È un progresso costante, segno che il training sta funzionando, che il modello sta imparando, sta crescendo. Ma è anche un promemoria che i miglioramenti, man mano che ci si avvicina alla perfezione, diventano sempre più difficili da ottenere.

Eppure, in questa fatica quotidiana, c’è qualcosa di profondamente umano. Nicola lo sa bene: ogni linea di codice, ogni test, ogni correzione è un atto di fiducia nel futuro.

Ma non illudiamoci: il benchmarking non è una passeggiata. È una maratona, una scalata, una battaglia. Nicola, e tutto ASC27 sanno che il lavoro non è finito. Che domani si ricomincerà, con la stessa fatica, la stessa determinazione, lo stesso sogno.

Perché il progresso non è un dono, ma una conquista. E ogni numero, ogni grafico, ogni miglioramento, per quanto piccolo, è un passo avanti verso un futuro che, forse, un giorno, guarderà indietro e dirà: “Ecco, è stato qui che tutto è iniziato.”

E se Leonardo fosse qui, tra noi, forse ci sorprenderebbe non tanto con la sua capacità di comprendere queste macchine, quanto con la sua intuizione profonda: che il vero progresso non è nella tecnologia, ma nella capacità dell’uomo di usarla per elevarsi, per creare, per immaginare.