Il Paris AI Action Summit di lunedì si preannuncia come l’ennesima occasione per i leader mondiali di fingere di avere il controllo su una tecnologia che sfugge loro di mano. Con Emmanuel Macron e Narendra Modi a fare da padroni di casa, il summit dovrebbe delineare un vago quadro etico sull’intelligenza artificiale. Ma, a giudicare dalla lista degli ospiti, sembra più un evento di facciata che un vertice decisivo.
Politico definisce la lineup “mediocre”, e a ben vedere non ha torto. Il nome di maggiore peso, al di là dei due co-presidenti, è il senatore americano JD Vance, noto più per le sue posizioni populiste che per una visione chiara sul futuro dell’IA. Presenti anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ma il premier britannico Keir Starmer ha scelto di snobbare l’evento, mandando al suo posto Peter Kyle, una figura di secondo piano. Un’assenza che suggerisce quanto poco il Regno Unito creda nell’efficacia di questa riunione.
Doveva esserci anche una delegazione dell’AI Safety Institute (AISI) statunitense, ma l’amministrazione Trump ha deciso di chiudere la porta all’iniziativa. Segnale chiaro che gli USA, nonostante la loro leadership nel settore, non hanno intenzione di lasciare che un summit internazionale interferisca con i loro piani sull’IA.
Dal lato industriale, spiccano due nomi: Sam Altman di OpenAI e Sundar Pichai di Google. Nessuna sorpresa, visto che entrambi hanno tutto l’interesse a influenzare le discussioni su regolamentazioni che potrebbero rallentare i concorrenti emergenti. Elon Musk? Nessuno sa se si degnerà di comparire, ma la sua imprevedibilità è ormai una costante nei grandi eventi sull’IA.
A proposito Secondo The Information, a diversi ex dipendenti di OpenAI è stato impedito di unirsi all’AISI statunitense a causa delle politiche sui conflitti di interesse.
Per fortuna Il dottor Howard Lutnick ha affermato che il governo dovrebbe concentrarsi sullo sviluppo di standard di intelligenza artificiale presso il NIST .e il rappresentante Jay Obernolte si sono impegnati a reintrodurre una legislazione che codifichi l’AISI, sarà vero ?
L’obiettivo dichiarato del summit è la firma di un “comunicato non vincolante” sui principi per la gestione dell’IA, con il coinvolgimento di Stati Uniti, Cina e altri paesi. Tradotto: dichiarazioni di buone intenzioni che non avranno alcun impatto concreto. Mentre i governi dibattono sui principi, l’IA continua a evolversi a una velocità che rende obsolete queste discussioni prima ancora che inizino.
P.S. Francia ed Emirati Arabi Uniti hanno annunciato una partnership per costruire un data center AI da 1 GW in Francia.