Google ha deciso di interrompere la pratica di fissare obiettivi di assunzione specifici per dipendenti appartenenti a gruppi storicamente sottorappresentati, segnando un cambiamento significativo nella sua strategia di diversità e inclusione. La decisione, comunicata ai dipendenti mercoledì e riportata dal Wall Street Journal, riflette un adattamento delle politiche di Alphabet, la società madre di Google, che ha anche eliminato un passaggio chiave dal suo rapporto annuale. In esso, l’azienda affermava il proprio impegno a rendere la diversità, l’equità e l’inclusione elementi centrali della sua cultura aziendale e a costruire una forza lavoro più rappresentativa degli utenti che serve.
La decisione di Google arriva in un momento in cui molte aziende tecnologiche stanno riesaminando le loro politiche di diversità alla luce di sfide economiche, pressioni legali e un cambiamento nel dibattito pubblico su questi temi. Per anni, Google ha investito in programmi di assunzione mirati per aumentare la presenza di donne, persone di colore e altri gruppi storicamente meno rappresentati nel settore tecnologico, ma il cambio di strategia suggerisce una revisione delle priorità aziendali.
Questo cambio di approccio si inserisce in un contesto più ampio in cui alcune iniziative di diversità sono state oggetto di critiche e azioni legali, specialmente negli Stati Uniti, dove programmi di “affirmative action” e politiche aziendali orientate alla diversità sono sempre più sotto scrutinio. Nel 2023, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionale l’uso di criteri razziali nelle ammissioni universitarie, creando un precedente che ha sollevato interrogativi su programmi aziendali basati su criteri simili. Inoltre, alcune aziende sono state bersaglio di azioni legali che accusano le loro politiche di favorire discriminazioni al contrario.
La rimozione della frase dal rapporto annuale di Alphabet è un segnale chiaro di come la società stia cercando di ribilanciare il proprio impegno verso la diversità senza esporsi a potenziali rischi legali o controversie politiche. Tuttavia, resta da vedere come questa scelta influenzerà la composizione della forza lavoro di Google nel lungo termine e quale impatto avrà sulla percezione dell’azienda sia tra i dipendenti che tra il pubblico.
L’evoluzione delle politiche di diversità di Google riflette una tendenza più ampia nel settore tecnologico, dove molte aziende stanno rivalutando il proprio approccio alla DEI (Diversity, Equity, and Inclusion) in un periodo di crescente pressione per ridurre i costi e rispondere alle sfide del mercato globale. Resta da capire se questa mossa rappresenti un semplice aggiustamento strategico o un vero e proprio cambio di paradigma per l’intera industria.